60 anni dalla tragedia del Vajont: Luigi Brugnaro si unisce al ricordo

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha preso parte alla celebrazione del 60^ anniversario dal disastro del Vajont, a Longarone.

Oggi compie 60 anni la tragedia del Vajont. Il 9 ottobre del 1963 una frana enorme si staccò dal Monte Toc, al confine tra Veneto e Friuli, procurando un’onda d’acqua che rase al suolo paesi. Provocò la morte di 1.910 persone.

Sessant’anni dopo, l’immane tragedia viene ricordata con la visita del Presidente Sergio Mattarella, che ha portato la sua vicinanza alla popolazione prima al cimitero monumentale e poi alla diga.

Luigi Brugnaro in ricordo della tragedia del Vajont

Presente il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha voluto portare la sua vicinanza nei luoghi della tragedia. Ha voluto anche onorare il gemellaggio con Longarone compiuto il giorno della Sensa in Bacino di San Marco.

“Sono passati 60 anni e siamo qui per portare la vicinanza di Venezia a questa città e a tutto il suo popolo, a maggior ragione oggi. Quello che è successo ci insegna che la cultura del territorio è importantissima, questa pagina di storia ci dice che bisogna fare prevenzione, che non si finisce mai di pensare”, ha commentato commosso il sindaco Brugnaro.

“Per scongiurare tragedie come queste credo sia importante continuare a studiare e ad agire, non soltanto a bloccare. La scienza continua ad inventare cose nuove, ma dobbiamo continuare a credere: nella scienza, nella tecnologia e nella tecnica”.

Appuntamento in ricordo delle vittime del Vajont

Il primo appuntamento istituzionale per ricordare le vittime è avvenuto al cimitero monumentale di Fortogna. Qui il Presidente Mattarella è stato accolto dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e dal presidente della provincia di Belluno, nonché sindaco di Longarone, Roberto Pedrin.

Presente anche il presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Il Capo dello Stato ha osservato un momento di raccoglimento, mentre il trombettista Paolo Fresu eseguiva il “Silenzio”.

Dopo aver ascoltato la “Parata degli eroi” eseguita dalla Fanfara dei congedati della Brigata Alpini Cadore, ha deposto una corona in memoria delle vittime della tragedia e ha poi reso omaggio ai cippi marmorei che le ricordano.

Le vittime della tragedia e la presenza di Mattarella

487 bambini hanno eseguito un canto per ricordarli. 487 è lo stesso numero di persone con meno di 15 anni che morirono quella notte di 60 anni fa,

Mattarella, infine, ha incontrato una rappresentanza di soccorritori e sopravvissuti alla tragedia prima della cerimonia ufficiale: “Siamo qui a rendere memoria di persone, quelle che sono morte il 9 ottobre 1963. Le sopravvissute, quelle che hanno dovuto lasciare le loro case e quelle che hanno lottato strenuamente per ricostruirle, per rimanervi. La tragedia che qui si è consumata reca il peso di pesanti, responsabilità umane. Reca il peso di scelte gravi che venivano denunziate, da parte di persone attente, anche prima che avvenisse il disastro” .

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