“900 in laguna”, la mostra al Laurentianum di Mestre

"900 in laguna" è una mostra esclusiva al Laurentianum di Mestre, presenta opere inedite di artisti del '900 che ritraggono Venezia in tutte le sue sfaccettature. L'evento terminerà il 5 maggio

È soprattutto la Venezia che non ci si aspetta ad incantare il visitatore di “900 in laguna”, la mostra che riporta nuova vita a uno spazio storico di Mestre, come il Laurentianum, adiacente al Duomo di San Lorenzo.

Una Venezia inedita attraverso gli occhi degli artisti del ‘900

Una Venezia inedita, in quanto sono tutte inedite le 40 opere provenienti in gran parte da collezioni private. Sono opere scelte dal curatore Marco Dolfin, per mostrarci la Venezia vista, immaginata e trasfigurata dagli artisti della prima metà del ‘900.

Le parole del curatore: “Il soggetto principale di questa mostra sono le vedute della laguna di Venezia, quindi, il suo centro storico, ma anche la laguna periferica, Chioggia, le vedute delle isole, attraverso una serie di artisti che nella loro epoca erano molto conosciuti.”

Messe in fila secondo un criterio che è soprattutto di buon vicinato, troviamo vedute ariose e larghe, notturne segrete, malinconiche o vocianti.

Cagnaccio di San Pietro e Alessandro Milesi sono alcune delle icone della mostra

Il più famoso degli artisti esposti è, senza dubbio, Cagnaccio di San Pietro. Alla mostra vi si trova un’opera totalmente inedita che il curatore descrive: “È un’opera piccola ma significativa perché, forse, una delle prime che Cagnaccio firma con il nome esteso. Infatti, fino al 1924, l’artista si firmava esclusivamente con la firma Cagnaccio, in seguito alla biennale del ’24 aggiungerà a Cagnaccio la denominazione di San Pietro, in riferimento a San Pietro in Volta, luogo in cui l’artista passò l’infanzia.”

Venezia bella e gloriosa anche nel suo alter ego operaio, popolato di rimorchiatori e cisterne. Dolfin continua: “L’autore Alessandro Milesi, un grande artista del secondo ‘800, è qui presente in mostra con una veduta inedita di Porto Marghera. In primo piano c’è l’acqua e la presenza di questa imbarcazione di pescatori vicino ad una bricola, elemento tipico della tradizione popolare veneziana e sullo sfondo, invece, abbiamo la novità dell’epoca, cioè della fine degli anni 20 e i primi anni 30, quindi, corrisponde agli anni di nascita di Porto Marghera. Vediamo l’industrializzazione che avanza e le prime fabbriche, tra cui quella con la scritta Lampo, ditta che vendeva i carburanti (poi diventerà la Esso).”

I tesori visivi di Venezia tra dipinti e immagini d’archivio

Accanto ai quadri, un video con straordinari materiali d’archivio che restituisce la Venezia in bianco e nero dei primi del ‘900. 

Le parole di Ugo Bovo, Presidente dell’Associazione Solid Venice: “Abbiamo cercato come materiale in primis fotografie e le abbiamo montate in formato di video. I video veri cominciano con una clip girata dai fratelli Lumiere Piazza San Marco nel 1896. Abbiamo inserito in un unico video, che dura un’ora e mezza, tutto ciò che, con piccole scansioni di tempo, ricorda sempre gli stessi luoghi, sempre le stesse persone con facce diverse e abbigliamento diverso, ma che in realtà, ben guardando, raccontano sempre la stessa storia.”

L’instancabile ricerca di Marco Dolfin, tra aste, mercanti e collezionisti, ha riportato alla luce un nome sepolto dal tempo, quello di Ugo Cossettini. Dolfin racconta: “Ugo Cossettini è un artista totalmente sconosciuto, è presente a questa mostra con due dipinti straordinari. La veduta delle fondamenta di Ca’ Rezzonico del 1911 e la piccola veduta di Rio veneziano del 1913. Il suo periodo giovanile è legato alla città di Venezia. Nel 1914 è già partito per la Francia, dove vivrà per tutta la vita, insegnerà pittura e si dedicherà alla tecnica dell’acquerello.”

Naturalmente sono tanti altri gli artisti presenti in mostra: Enrico Vizzotto Alberti, Teodoro Wolf Ferrari, Giuseppe Cherubini, Marco Novati, Gennaro Favai. Per apprezzarli quanto meritano vanno visti da vicino.

‘900 in laguna è aperta fino al 5 maggio al Laurentianum di Mestre.

GUARDA ANCHE: Mirano alla radio: un omaggio a Valeria Causin

Exit mobile version