Il giornalista Francesco Jori accende i riflettori sulla figura quasi eroica di un sindaco del passato. Ci riferiamo a Sante Tugnolo, primo cittadino di Adria che a soli 22 anni si trovò ad affrontare quella terribile alluvione del ’51.
Omaggio a Tugnolo
I giorni del diluvio, questo il titolo del libro di Francesco Jori, edizioni biblioteca dell’immagine, è stato presentato con grande partecipazione di pubblico al museo archeologico nazionale di Adria.
Il ricordo di Alberta Facchi e Antonio Giolo
Le parole di Alberta Facchi, Direttrice Museo Archeologico Nazionale di Adria: “Sante Tugnolo, un giovane sindaco di Adria, aveva 22 anni all’epoca dell’alluvione. Con la sua forza, la sua tenacia e la sua dedizione alla comunità è riuscito a salvare la città ma anche le zone limitrofe da questo alluvione. Sarà anche un’occasione per una riflessione sul fiume, sul ruolo del fiume per queste terre. Allora nel 1951 era un fiume che portava morte attraverso le alluvioni ma adesso è un fiume che soffre per la siccità di questi giorni.
Le parole di Antonio Giolo, Direttore Biblioteca Comunale di Adria: “E’ un libro estremamente interessante perché ricostruisce una delle vicende più drammatiche vissute dal nostro territorio, l’alluvione del 1951. La ricostruisce in vari aspetti soprattutto concentrando l’attenzione sulla scoperta di Adria e del polesine ma soprattutto Adria perché è stato il luogo più importante dell’alluvione, più disastrato”.
Un uomo che ha salvato una città
“Avevo un sindaco giovanissimo, di 22 anni, Sante Tugnolo, che in quel momento ha dato il meglio di sé e veramente ha fatto cose incredibili per incontrare le esigenze della popolazione, per soddisfare quest’esigenze pragmatiche perché Adria allora aveva 35 mila abitanti e quindi è stata un’opera estremamente difficile soprattutto in alcuni giorni e ha dovuto affrontare un sacco di questioni pratiche, logistiche, di organizzazione supportato da alcuni grandi personaggi di allora come Lina Merlin e Brusasca, il commissario del governo. Ecco, in questo libro troviamo una ricostruzione dei fatti estremamente interessante e completa”.
In prima fila, commossi e orgogliosi, i figli di Sante Tugnolo, Franco, Pierangela e Paola che hanno messo a disposizione il loro archivio di foto dell’epoca. Con loro anche la nipote Valentina Cavazzin.
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