Allarme sulle spiagge: nuove gare d’appalto nel 2024

Per i gestori delle spiagge venete in questo momento si è aperto un altro fronte. Tra due anni le concessioni saranno messe a gara anche tra concorrenti stranieri. Preoccupazione per i posti di lavoro

Si è abbattuta come un maglio, sulle coste venete, la decisione del Consiglio di Stato, di seguire le direttive europee, che vietano, in nome della libera concorrenza, che le concessioni delle spiagge siano date in gestione ai soli italiani. I sindaci del G20 sono pronti ad incrociare le spade per i posti di lavoro e gli investimento a rischio.

“Mi sono confrontata con i colleghi e ovviamente la preoccupazione è tanta. È un momento di estrema incertezza e continueremo il confronto con il Governo e le forze politiche. Studieremo tecnicamente la situazione. Dobbiamo tutti insieme garantire il lavoro dei nostri imprenditori”. Questo è stato l’intervento di Roberta Nesto, Presidente della Conferenza dei sindaci del litorale.

La scadenza delle concessioni delle spiagge

C’è ancora un po’ di tempo. L’adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha stabilito che la proroga scadrà alla fine del 2023, ma per gli operatori che soprattutto, in questi ultimi mesi, hanno automatizzato gli ombrelloni, acquistato elevanti gazebo, rinnovato i bar, due anni sono un soffio. In realtà, gli operatori delle spiagge, non si erano fatte molte illusioni sull’arrivo di una simile decisione, ma contavano di avere più tempo.

“Dovremmo utilizzare questi due anni di periodo transitorio, per mettere in campo azioni concrete per sfruttare quelle opportunità che Regione Veneto ha nei confronti di altri territori. Come ad esempio la legge 33 del project  financing e quindi la possibilità di coniugare gli investimenti, che fanno parte della naturale propensione dell’imprenditoria balneare veneta, con la certezza di un titolo che non tema l’incertezza normativa della Bolkestein”. Ha così commentato Alessandro Berton, Presidente Unionmare Veneto.

Gli albergatori devono rimboccarsi le maniche

Il rappresentante degli albergatori jesolani, risponde invitando a rimboccarsi le maniche e ripensare la spiaggia del futuro. Occorre avere una visione dei prossimi 20 anni e di come organizzare la vita sulle spiagge.

“Credo che, ponendo una deadline imminente tra due anni, ci imponga di muoverci in maniera massiccia e veloce. Dobbiamo necessariamente iniziare a progettare la spiaggia del domani. Gli strumenti per farlo, li abbiamo, le visioni credo non manchi e oggi non abbiamo più quel tempo che ci ha sempre permesso di dire faremo. Oggi bisogna fare”. Queste le sue parole di Alberto Maschio, Presidente Associazione jesolana albergatori.

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