Attese nella sanità pubblica, Roberto Barbiero: “A pagamento, subito”

Roberto Barbiero, cittadino sofferente abbandonato dalla sanità pubblica deve rivolgersi a caro prezzo nel privato per potersi curare

Nuova puntata di “Sanità Eccellente per Tutti” condotta da Luigi Gandi dal titolo “Rispose sanitarie costose e lente ai cittadini ammalati”. In studio abbiamo: Roberto Barbiero, Pietro Gasparoni, Carlo Trevisan e Gianni Frasson.

Luigi Gandi: “Volevo che Roberto Barbiero raccontasse quello che è successo a lui. Perchè diamo voce a chi non ha voce, perché dobbiamo finirla di dire che la sanità pubblica qui funziona bene: ci sono tante disfunzioni.”

La sanità pubblica

Roberto Barbiero, cittadino di Zero Branco: ” A me è successo che da più di qualche anno, i medici si sono accorti che avevo questo aneurisma ma incontrollato. Ad un certo punto, il mio medico di famiglia mi dice che si è allargato questo aneurisma e mi consiglia di fare una TAC. Faccio la TAC e chiedo una visita specialistica perché era già di dimensioni notevoli, ben 5.7cm.

Vado a fare questa visita specialistica a Castelfranco tramite l’ULSS. Il medico al quale consegno il dischetto e la lettera di accompagnamento la legge e prova a inserire il disco nel computer ma non funziona. Mi risponde che “va bene guardi, le saprò dire qualcosa”. Ebbene, non ho più sentito nessuno.”

Luigi Gandi:” Quanto tempo è passato?”

Roberto Barbiero: “Sono andato a Castelfranco a settembre 2022 e non ho mai ricevuto una chiamata.”

Il privato

Roberto Barbiero: “Ho parlato poi con i medici e gli amici che conosco e mi hanno detto che la situazione era piuttosto grave. Sono andato a fare una visita specialistica dal primario di chirurgia vascolare a Padova a pagamento. Con il dischetto e il professore mi diceva” Io il suo caso lo opererei stasera perché lo trovo grave”. Domandandogli per i tempi mi risponde “I tempi sono lunghi, si parla di due mesi. A pagamento si fa subito”.

Ho chiesto consiglio anche a mia moglie e ho pagato 24 mila euro. Non mi hanno operato subito perché c’era il COVID ed ero asintomatico. Ho passato 5 giorni con il terrore perché mi aveva allarmato. Mi hanno operato nell’Ospedale di Padova perché struttura convenzionata. Prima ho dovuto fare prima il bonifico perché con la mutua non poteva operarmi. Avrei dovuto aspettare perché c’erano altre persone con la mia stessa situazione”.

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