Baby gang sempre più scatenate, il nuovo questore avverte: questi minori rischiano grosso.
Del resto è un crescendo: sabato sera nel comune ci sono stati due pestaggi e non uno come sembrava ieri. Oltre a quello di Mestre ai danni di un macellaio bengalese ce n’è stato un altro a Venezia in campo san Geremia. In venti si sono scagliati senza alcun motivo contro due ragazzi e due ragazze tra i 25 e i 30 anni. Tutti e quattro sono finiti in ospedale con prognosi dai 7 ai 40 giorni, uno dei quattro ha riportato una vertebra incrinata.
Il bilancio dall’inizio dell’anno in centro storico è pesante: quattro pestaggi tra il 10 e il 13 gennaio, poi una donna colpita con un pugno in faccia tanto da farle saltare quattro denti, stesso trattamento ad un artista di 51 anni. Al di là del ponte ci sono i teppisti della terraferma e l’ultimo episodio riguarda un macellaio bengalese che ha spiegato:”…avevo un coltello sul banco, se lo avessi preso mentre mi riempivano di pugni il petto cosa sarebbe accaduto?”
Gli fa eco la comunità bengalese:«Siamo stanchi di subire – hanno dichiarato – colpiscono noi perché siamo miti e pacifici, ora ci difenderemo da soli». Si tratta di seimila persone da cui dipendono trecento attività commerciali. Alcuni anni fa si era creato un clima simile. I bengalesi avevano dato vita ad una manifestazione pacifica e la squadra mobile era riuscita a identificare e inserire in comunità i leader del branco.
Il fenomeno però è fluido, in constante cambiamento, tra i ragazzini che entrano nel gruppo alcuni si spaventano e se ne vanno, altri vi rimangono e altri ancora escono perché più adulti e diventano manovalanza della microcriminalità. A Mestre sono stati identificati, a Venezia non ancora.