C’è rischio di multa per i pubblici esercizi in caso di assembramenti all’esterno dei locali. Parla l’avvocato Alberto Teso delegato Ascom di Jesolo. A Jesolo nel weekend alcuni baristi hanno dovuto chiudere l’esercizio, bar o chiosco, proprio perché si sono resi conto dell’impossibilità di allontanare gli avventori che avendo acquistato prodotti per asporto da consumare a casa li hanno consumati invece in piazza in prossimità dell’esercizio.La cosa è vietato dal decreto legge del 25 marzo. La sanzione è rilevante perché va da 400 a 3.000 euro ma è prevista anche la chiusura dell’esercizio.
Baristi a rischio
Sul gestore grava una sorta di responsabilità oggettiva di un obbligo che è quasi irrealizzabile. Non hanno i titoli per allontanare le persone sul suolo pubblico. Si potrebbe chiamare le forze dell’ordine ma c’è il rischio di essere sanzionati proprio per l’assembramento che si è tentato di disperdere.
A Jesolo sono state adottate delle soluzioni immaginando quelle che stanno per essere rilasciate in questi giorni; percorsi limitati per l’accesso e controlli prima del plateatico. Ma Il problema rimane quello che succede una volta usciti dal locale e non si risolverà la settimana prossima quando verranno riaperti i locali perché il divieto di assembramento rimarrà. È contraddittorio che stiamo spingendo per avere consumi all’aperto, ma si chieda al gestore di vigilare che non ci siano gruppi di persone che stazionano.
Consigli dell’Ascom
I consigli dell’Ascom fare quanto umanamente possibile, mettendo cartelli,invitando a tenere comportamenti consoni e rispettosi della legge. Nel caso di allarmi gravi ci potrebbe essere anche la chiusura volontaria. Si confida nelle forze dell’ordine che si sono dimostrate molto comprensive.