Beyoncé lancia un programma di borse di studio

Il programma di borse di studio “Formation Scholars”, annunciato da Beyoncé, sosterrà economicamente il percorso al college di quattro studentesse.

Se in occasione del nono anniversario di matrimonio con Jay Z aveva sorpreso i fan condividendo scatti e video privati, per festeggiare il primo compleanno dell’album “Lemonade” Beyoncé si è spinta oltre, istituendo il programma “Formation Scholars” (dal nome del primo singolo estratto dal disco), che per il prossimo anno accademico metterà a disposizione quattro borse di studio per altrettante studentesse.

«L’iniziativa vuole incoraggiare e sostenere le ragazze che non hanno paura di pensare fuori dagli schemi e sono coraggiose, sveglie e sicure di sé», si legge sul sito dell’artista, che ha presentato il progetto a un anno dalla pubblicazione di “Lemonade”, in cui tratta anche il tema del femminismo, citando come fonti d’ispirazione la poetessa somala Warsan Shire, la leggenda del soul Nina Simone e la vincitrice di Nobel e Pulitzer Toni Morrison.

Delle borse di studio, messe a disposizione dal Berklee College of Music, dalla Howard University, dalla Parsons School of Design e dallo Spelman College, potranno fare richiesta le studentesse prossime all’immatricolazione o già iscritte, a patto che il loro percorso sia focalizzato su arte creativa, musica, letteratura o studi afroamericani, mentre ciascun istituto deciderà le modalità per accedere al piano.

Michelle Obama, che a favore dell’educazione femminile aveva lanciato la campagna “Let Girls Learn”, ha ringraziato la popstar per il gesto: «Siamo sempre ispirati dal tuo importante contributo Beyoncé. Sei un modello per tutti noi. Grazie per aver investito nelle nostre ragazze», recita il tweet dell’ex First Lady. Non è infatti la prima volta che la cantante scende in campo a favore dei diritti dell’universo femminile: di recente ha supportato pubblicamente  la marcia delle donne contro il presidente statunitense Donald Trump e firmato una lettera aperta in sostegno della Giornata Internazionale delle donne.

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