I carabinieri hanno bloccato un 23enne vicentino che girava con un machete in via delle Costellazioni a Bibione. Si esclude il movente terroristico
Serata movimentata, quella di venerdì sera in Bibione. Intorno alla mezzanotte pervenivano al numero di emergenza “112” diverse telefonate, che indicavano la presenza nell’affollatissima e centrale via delle Costellazioni di Bibione, di un soggetto che si aggirava con andatura incerta e apparentemente senza meta, portando al seguito un vistoso attrezzo con manico, da alcuni indicato come un machete.
La via delle Costellazioni, a quel momento presa d’assedio da turisti che approfittavano dei numerosi negozi aperti anche in orario notturno, diventava immediatamente teatro di una serrata caccia all’uomo, condotta dai numerosi Carabinieri che si trovavano, anche a quell’ora, a presidio della località balneare.
Il massiccio intervento dei militari della locale Stazione, e delle altre componenti impiegate nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando Provinciale di Venezia, e volti a prevenire anche eventuali attacchi terroristici nelle note località balneari della provincia, vedeva tra i reparti schierati a presidio dell’incolumità dei turisti, anche quelli altamente specializzati delle S.O.S. (Squadre Operative di Supporto in forza al 4° Battaglione Carabinieri di Mestre).
Così, nonostante la sommaria descrizione ricevuta e la presenza di migliaia di persone che certo non rendeva agevole il lavoro dei militari, il soggetto segnalato veniva individuato. Assicuratisi che la situazione non pregiudicasse l’incolumità dei passanti, specialmente in relazione all’eventualità che si potesse scatenare un’ondata di panico con effetti difficilmente arginabili, i Carabinieri lo avvicinavano e adottando procedure standardizzate per casi del genere, riuscivano ad avviare un colloquio in esito al quale l’uomo, poi identificato in un incensurato 23 enne residente nell’hinterland vicentino, si consegnava senza resistenza, lasciando che i militari lo privassero del pericoloso arnese che stava portando con sé, ovvero un grosso machete della lunghezza complessiva di 64 centimetri.
Tra la folla festante ed ignara di ciò che stava avvenendo, l’uomo veniva scortato con discrezione presso il comando Stazione dove, dopo approfonditi accertamenti che consentivano di escludere qualsivoglia connessione o finalità terroristiche a suo carico, veniva denunciato in s.l. per porto abusivo di armi, aggravato in quanto avvenuto in orario notturno. Alla base dell’inquietante comportamento tenuto dal 23enne, un verosimile disagio psicologico, sui cui risvolti resta difficile indagare, così come non è possibile sapere quali sarebbero potuti essere gli esiti della vicenda se non vi fosse stato il tempestivo e provvidenziale intervento dei militari dell’Arma.