Maltempo nel Veneto: ore di ansia lungo il Piave e il Tagliamento ma ora l’allarme è rientrato. Nel lungo i fiumi nel veneziano non sono stati registrati danni; è andata malissimo, invece, lungo il litorale dove la mareggiata si è divorata tonnellate di sabbia e deposto detriti. GUARDA ANCHE: Maltempo a Jesolo: spariti 50mila metri cubi di sabbia
Maltempo nel Veneto
L’allerta sta rientrando, ma è stato un fine settimana di paura nel veneziano. Il Piave si è alzato di un metro in più rispetto alle previsioni ed è tracimato in più punti. Nell’area metropolitana veneziana il fiume in piena non ha causato danni anche se ci sono state ore di ansia nelle abitazioni delle aree golenali che sono state quasi raggiunte dall’acqua. GUARDA ANCHE: Bibione: dall’anno scorso erosi oltre 100mila metri cubi di spiaggia
Notte di tensione a San Michele al Tagliamento, il fiume ha toccato i 9 metri tra il ponte ferroviario e quello della statale 14. Il picco di alta marea previsto per l’alba di oggi non ha causato esondazione.
Il bellunese invece è ancora in emergenza, tanto che 11 squadre di volontari della protezione civile di 9 distretti della città metropolitana di Venezia, sono partite per aiutare le popolazioni dell’Alpago.
Situazione a Venezia
A Venezia le barriere del Mose hanno fatto il loro dovere, restando sollevate ininterrottamente da venerdì sera a domenica pomeriggio, hanno arginato la marea e evitato l’acqua alta in città. “Il Mose, con oltre 40 ore di attività consecutiva – ha riepilogato il sindaco Luigi Brugnaro – ha scongiurato due maree da 130 centimetri”.
Ci sarà comunque acqua alta nei prossimi giorni: le previsioni indicano diversi picchi tra i 110 e i 120 centimetri di marea, sufficienti ad allagare in parte la città ma non per fare entrare in funzione il Mose.
L’intervento di Luca Zaia
“Ieri c’è stata più acqua del 2010, da 586 millimetri ai 624 di ieri, se non avessimo fatto le opere appropriate, che non erano messe in piedi da ottanta anni, Vicenza sarebbe andata sotto acqua, non è successo perché hanno funzionato” rimarca Luca Zaia (guarda l’intervista). “Per fare un confronto nel 2010 sono andati sotto acqua 235 comuni con 10040 famiglie o imprese”.