La residenzialità degli studenti a Venezia e le loro difficoltà
La città di Venezia, rinomata per la sua bellezza e storia millenaria, si trova di fronte a sfide significative nel gestire la sua popolazione in evoluzione. Tra i principali attori che influenzano il tessuto sociale ed economico della città si trovano gli universitari, attratti dalle prestigiose istituzioni lagunari come IUAV.
Lo scorso 21 febbraio a Palazzo Badoer, l’Associazione Ocio, Osservatorio CIvicO per la residenzialità nella città di Venezia, ha presentato un sondaggio operato su un campione di 1.200 studenti, i quali ritengono che il più grande ostacolo nel vivere il benessere della città sia trovare una casa accessibile economicamente e in buone condizioni.
La presenza degli studenti solleva dunque questioni complesse non soltanto in relazione all’alloggio, ma anche sul loro impatto a livello della comunità locale.
Aristide: gli studenti giocano un ruolo essenziale nella rivitalizzazione della città
Il nostro primo ospite è un medico, Aristide, il quale ritiene che gli studenti giochino un ruolo fondamentale nella rivitalizzazione della città.
Secondo lui, la mancanza di adeguamento della città al progresso moderno ha contribuito fortemente al declino della popolazione residente nell’isola e alla sua dispersione sulla terraferma, passando così da 170.000 abitanti agli odierni 50.000.
Si dichiara contrario allo sfruttamento economico della città di Venezia, non dovendo diventare un luna park scenario di un turismo “mordi e fuggi”. Gli universitari rappresentano dunque una valida popolazione futura, potendo contribuire alla vitalità del territorio come accade similmente in altre città universitarie come Pavia e Urbino. Tuttavia, sottolinea le sfide pratiche che gli studenti devono affrontare nella città lagunare, come la carenza di alloggi accessibili e le difficoltà logistiche dovute alla conformazione di Venezia.
Alberto: verso la costruzione di studentati universitari, le case devono rimanere ai veneziani
Alberto, funzionario di una banca veneziana, concorda con l’altro ospite sul fatto che la gioventù possa rivitalizzare Venezia, ma sottolinea le sfide che gli studenti affrontano nell’ottenere alloggi accessibili in questa costosa città.
Sostiene che dovrebbe essere l’università a garantire gli alloggi agli studenti, prendendo esempio dalle grandi università moderne internazionali. Si oppone però alla tendenza di affittare le case agli studenti, le quali dovrebbero essere affidate ai residenti veneziani.
Per lui gli studenti rappresentano una presenza soltanto temporanea, in quanto la maggior parte di loro trasloca fuori dall’isola dopo il periodo di studi universitari. Pone dunque l’attenzione alle famiglie, le quali possono avere un importante effetto moltiplicatore sulla comunità locale. Sarebbe quindi importante che gli studenti permanessero a lungo termine a Venezia e costruissero qui la loro vita futura.
La presenza degli universitari e il loro impatto sulla città
In conclusione, Aristide e Alberto offrono prospettive diverse sul ruolo degli studenti a Venezia. Sebbene entrambi riconoscano il loro potenziale positivo per la città, differiscono nei loro approcci su come affrontare le sfide legate all’alloggio, nonché sulle implicazioni sociali ed economiche degli studenti nella città lagunare.
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