Nella prima diretta de “Il Fatto di Luigi Gandi” gli ospiti si sono trovati a parlare dell’ingresso a pagamento a Venezia, bollette e burocrazia. Argomenti di conclusione sono il controllo sulla popolazione e i vari provvedimenti che si potrebbero prendere.
Il controllo sulla popolazione
Questo spezzone si apre con la chiamata di una telespettatrice dalla provincia di Venezia. Secondo lei, dalla tassa di accesso a Venezia non ci sarebbe modo di fare cassa, perchè quello che potrebbero ricavare dal turismo “mordi e fuggi” e dalle società di controllo è minimo. I cittadini verranno controllati anche per strada ogni giorno e tutto quello che costerà questa opera di sorveglianza mangerà più soldi di quelli che verranno introitati. Non si tratterà di fare cassa, si tratterà di fare controllo.
“Noi siamo ormai nella società del controllo, credo che bisogni veramente costruire una cultura nuova, a costruire più responsabilità, più sicurezza nelle persone, magari cominciando con i bambini, con i ragazzi. Perchè non credo che nessuno ami essere controllato” afferma Silvia Favaretto.
Le conclusioni
“Io penso che sia una puntata da ripetere. Lo stesso ragionamento che ha portato a dibattiti pubblici, costituzione di comitati, discussioni in consiglio comunale, a commissioni, confronti o altro ha avuto una serie di stop and go. Lo stesso provvedimento avrebbe dovuto essere assunto mesi or sono, è stato rimandato perchè ci sono delle reali difficoltà di concezione di quella che potrebbe essere anche una soluzione giusta. Cioè trovare il sistema per il quale questa città non debba pagare il peso di un turismo “mordi e fuggi”.
Sto parlando di quei giornalieri che in occasione di festività, ma anche semplicemente di un sabato con il sole, intasano la città in modo particolare in alcune aree. Allora mi viene da ipotizzare perchè non si comincia a pensare a quella aree?” afferma Laura Fincato.
“Purtroppo Venezia è bella, e il fatto che è bella comporta anche questi oneri e queste difficoltà” conclude Adriano Battistuzzi. La trasmissione si conclude con la canzone di Povia “Serenissima”.
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