Coronavirus, day after della zona rossa: le reazioni

Come hanno reagito nel triangolo Padova, Treviso e Venezia i residenti e le istituzioni. Nel servizio le immagini

Coronavirus: Una domenica non del tutto deserta per il centro storico di Treviso. I grandi magazzini e anche alcuni piccoli negozi sono rimasti chiusi ma Cal Maggiore era frequentata. C’è chi non ha voluto rinunciare alla boccata d’aria lungo il bel centro cittadino, anche se le strade nei dintorni erano effettivamente vuote.

Coronavirus

Molto più desolante Piazza San Marco a Venezia, Campo San Giovanni e Paolo e il sagrato della Chiesa di San Rocco i punti nevralgici del turismo di massa che solitamente in questa stagione sono presi d’assalto soprattutto se la giornata è soleggiata come è accaduto ieri.

I lavoratori

Stamane la stazione di Mestre non era da meno. Chi doveva e poteva andare a lavorare però c’è andato e non ha trovato controlli. Se i vagoni sono mezzi vuoti molto dipende dalla chiusura delle scuole e delle università oltre all’assenza dei turisti. Insomma chi poteva lavorare lo ha fatto in barba all’istituzione della zona rossa, una decisione che il mondo produttivo delle tre provincie ha bocciato unanimemente con l’eccezione di Enrico Carraro, presidente della Confindustria Veneta che ha invitato alla prudenza.

La Confindustria di Padova e Treviso invece ha chiesto le dimissioni del presidente del consiglio Giuseppe Conte e la CGIA di Mestre attraverso paolo Zabeo coordinatore del centro studi, ha definito il decreto spropositato. Queste 3 province – ha dichiarato Zabeo generano il 5 per cento del Pil e dell’occupazione nazionale.

Zone rosse

Viste le reazioni il capo del dicastero della Salute avrebbe fatto sapere che «non si tratta di vere e proprie zone rosse, bensì arancioni. Un aggiustamento della mira che sembra quasi un ravvedimento e che non aiuta per esempio a chiarire come devono essere regolati gli spostamenti

Alessandro Conte il presidente della CNA veneta ad esempio ha posto l’accento sull’ambiguità del decreto e chiesto quanto prima ulteriori chiarimenti in particolare sulla mobilitazione di merci e persone.

Crociere

Inoltre dal 25 marzo sono programmati i primi arrivi delle crociere e delle grandi navi a Venezia e il presidente di Municipalità di Venezia Murano Burano Giovanni Andrea Martini ha chiesto al sindaco di valutare i rischi per viaggiatori e residenti. C’è il forte sospetto però che le navi arrivino vuote.

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