Decreto ristori: la delusione degli albergatori di Jesolo

Commento amaro, quello del presidente Aja e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete, Alberto Maschio, sul Decreto Ristori annunciato dal Governo per il comparto turismo

“Gli aiuti previsti saranno sufficienti a pagare una bolletta”. Commento amaro, quello del presidente Aja e coordinatore di Federalberghi Spiagge Venete, Alberto Maschio, sul Decreto Ristori annunciato dal Governo per il comparto turismo.

Decreto ristori

“C’è forte delusione, non possiamo nasconderlo, perché le risorse disponibili consentono a malapena di ristorare il 3,3% del fratturato perso in un anno. Non c’è dubbio che la nuova proposta realizzi un passo in avanti, visto che, stando alle anticipazioni, guarda alla perdita di fatturato totale annua.

E va anche detto che lo stanziamento (circa 11 miliardi) è superiore al totale di tutti i ristori erogati nel 2020. Ma la sostanza non cambia: nonostante le risorse ingenti impegnate, il risultato pro capite è modesto”. GUARDA ANCHE: Zaia: arriveranno i sostegni entro una settimana

Ci sono anche degli aspetti positivi

“Come Federalberghi avevamo portato avanti la battaglia dell’abolizione del Canone Rai per il 2021 e così è stato fatto; non possiamo che essere soddisfatti del fatto che sia stata accolta la nostra proposta”. Possibilità di ampliare il superbonus 110%.

“Si vocifera che è intenzione del Governo Draghi di estendere il super bonus anche alla ristrutturazione e riqualificazione degli hotel: la riteniamo una notizia assolutamente positiva, che auspichiamo trovi applicazione e concretezza, perché permetterà al comparto di adeguarsi e rilanciarsi in un settore che è stato duramente colpito e per farci trovare pronti alle nuove sfide internazionali”.

Maschio auspica, altresì, che si riprenda in mano la proposta di Federalberghi sulla decontribuzione dei rapporti di lavoro. “Era arrivata a suo tempo in Parlamento ma senza poi trovare risposte adeguate. Speriamo sia percorribile questo tipo di aiuto, che diventa di supporto alle imprese e agli stessi lavoratori, così da potergli garantire la massima occupazione”.

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