Enrico Cornelio ed Elda Tassetto ospiti a Televenezia per parlare di un altro caso di mala sanità in Veneto. All’ospedale di Dolo muore un ragazzo di 31 anni. I Medici pensavano fosse ipocondriaco.
Andrea, nipote della signora Elda, muore a 31 anni per infarto intestinale. Responsabili i medici che non hanno attuato una corretta indagine sul malessere del paziente e non hanno creduto ai familiari quando affermavano che il ragazzo stava male.
I familiari avevano cercato di richiamare l’attenzione dei medici, i quali hanno sempre sottovalutato la situazione del paziente, nonostante avesse pressione alta e le gambe nere. La mancata fiducia nel paziente è sorta nel momento in cui i medici sono venuti a sapere che il ragazzo soffriva di depressione, concludendo così che fosse ipocondriaco. Il giorno dopo la morte di Andrea, gli è stata fatta un’autopsia, che ha rivelato che la morte è stata causata da un infarto intestinale. i medici sostenevano di aver fatto tutto il possibile per salvarlo, ma la realtà era un’altra.
Per colpa della mala sanità in Italia le cause di risarcimento danni sono in costante aumento, ma, l’avvocato Enrico Cornelio, la settimana scorsa, è riuscito a farsi dare dall’ULSS, con un atto di forza, ben 35 mila euro a fronte dei tre giorni di agonia del paziente deceduto.
Cornelio afferma di esser stato costretto ad attuare tale atto di forza, insieme all’ufficiale giudiziario, perché l’ospedale, all’epoca, era assicurato con una compagnia rumena che non provvedeva ai risarcimenti. Dopo un’inchiesta della guardia di finanza la Regione Veneto ha dato l’obbligo all’ospedale di cambiare compagnia di assicurazione. L’ospedale si è assicurato, così, ad una compagnia americana con la quale ha firmato un contratto in cui si garantiva di risarcire i danni solo se il danno causato al malato superava i 500 mila euro. Al di sotto di tale cifra l’ospedale continua ad essere scoperto.
Sfortunatamente per la famiglia, il paziente era presente in ospedale nel periodo in cui, quest ultimo, era assicurato alla compagnia rumena che non paga. In ogni caso l’ASL deve pagare, indipendentemente dall’assicurazione, perché la sentenza di risarcimento da parte del tribunale è immediatamente esecutiva.
L’avvocato ha minacciato di prendere il possesso di denaro contante presente nelle casseforti del Centro Unico Prenotazioni che riceve i soldi dei ticket. In presenza dell’ufficiale giudiziario è stato compilato il bonifico.