Ed Sheeran è nuovamente accusato di aver copiato una canzone, Sting e Shaggy uniscono le forze, mentre Baby K (con Giusy Ferreri) continua a volare alto.
Nuove accuse di plagio per Ed Sheeran: la canzone “The rest of our life”, scritta ad ottobre per gli interpreti country Tim McGraw e Faith Hill, sarebbe «una sfacciata copia» della precedente “When I found you” cantata da Jasmine Rae. Lo sostengono gli autori di quest’ultima, gli australiani Sean Carey e Beau Golden, che hanno chiesto a un tribunale di New York cinque milioni di dollari di danni. E in effetti, se le ascoltate con una certa attenzione, la somiglianza è davvero sorprendente!
«Il plagio è in molti punti, parola per parola, nota per nota, una copia degli elementi originali della nostra canzone e ciò è evidente a chiunque ascolti» recita la denuncia presentata da Richard Busch, l’avvocato già schierato contro il cantautore quando era accusato di plagio per la sua “Photograph”, un caso finito con l’accordo che riconosce la firma del brano (e una sostanziosa percentuale sulle royalties passate e future) anche ai denuncianti Martin Harrington e Thomas Leonard.
Intanto, anche il connazionale Sting, coltiva collaborazioni (speriamo non copiate) oltre Atlantico: il prossimo 2 febbraio uscirà il singolo “Don’t make me wait”, realizzato insieme al giamaicano Shaggy. La scintilla fra i due è scattata in occasione di un evento benefico, a Kingston il 6 gennaio scorso: durante la preparazione del concerto è nato questo brano, che hanno subito cantato di fronte alle 20mila persone presenti.
Gli auguriamo un grande successo, almeno pari a quello di “Roma-Bangkok” di Baby K (e Giusy Ferreri), il cui video ha sfondato quota 200 milioni di visualizzazioni su Vevo, confermandosi la clip di una cantante italiana più vista della storia. Questo dopo che il brano ha collezionato nove dischi di platino ed è stato al vertice della classifica di vendita FIMI-GfK, per 11 settimane.