Fabio Luisi dirige il Concerto di Capodanno 2017 dal Teatro La Fenice

Fabio Luisi dirigerà la quattordicesima edizione del Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice con l’Orchestra e Coro del Teatro La Fenice, i solisti saranno il soprano Rosa Feola e il tenore John Osborn.

Tra i maggiori direttori italiani, Luisi, è stato tra l’altro direttore musicale della Staatskapelle di Dresda, direttore principale del Metropolitan di New York e dal 2018 sarà direttore musicale del Maggio Musicale Fiorentino. Quattro le date del concerto: giovedì 29 dicembre 2016 alle ore 20.00, venerdì 30 alle ore 17.00, sabato 31 alle ore 16.00 e domenica 1 gennaio 2017 alle ore 11.15.

Il Concerto di Capodanno della Fenice come da tradizione propone un pro­gramma musicale in due parti: una prima esclusivamente orchestrale, con l’ese­cuzione della Settima Sinfonia in la maggiore op. 92 di Ludwig van Beethoven, e una seconda parte dedicata al melodramma, con una carrellata di arie, duetti e passi corali che impegneranno anche i solisti e il Coro del Teatro La Fenice.

Il programma prevede quindi «Questa o quella per me pari sono», l’aria del duca di Mantova da Rigoletto, seguita dall’aria di Elvira, «Qui la voce sua soave… Vien, diletto», dai Puritani di Vincenzo Bellini; due brani di Gaetano Donizetti: «Ah mes amis, quel jour de fête!», la famosa aria di Tonio con i nove do di petto dalla Fille du régiment che vedrà coinvolti in alternanza, nel ruolo del caporale, Carlo Agostini (30/12, 1/1) ed Emanuele Pedrini (29, 31/12), e la cavatina di Norina, «Quel guardo il cavaliere», dal Don Pasquale; e ancora, due brani corali verdiani: «Di Madride noi siam mattadori» dalla Traviata e «Fuoco di gioia» dall’Otello; completano il programma la verdiana sinfonia da Un giorno di regno e due rari e preziosi passi orchestrali tratti dal repertorio di Gioachino Rossini e rivisti dal compositore inglese Benjamin Britten: March e Waltz dalle Matinées musicales op. 24. Infine, come da tradizione, il Concerto si chiuderà con due capisaldi del patrimonio musicale italiano: il Coro «Va’ pensiero sull’ali dorate» dal Nabucco e il festoso brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata.

Insieme alla musica, elemento immancabile del Concerto di Capodanno è la danza, che quest’anno presenta una novità: per la prima volta a ospitare i numeri coreografici dei due primi ballerini del Teatro alla Scala Emanuela Montanari e Antonino Sutera, e dei sedici artisti del Corpo di ballo del teatro milanese, saranno anche gli spazi delle Corderie, Sale d’Armi e Tese dei Soppalchi dell’Arsenale di Venezia all’interno della quindicesima mostra di Architettura della Biennale di Venezia.

Le coreografie di Gianluca Schiavoni avranno come cornice unica le installazioni della mostra Reporting from the front curata dall’architetto cileno Alejandro Aravena e il progetto Darzana: due arsenali, un vascello attualmente esposto al padiglione Turchia. La regia televisiva è a cura di Arnalda Canali.

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