Federalberghi: calano le prenotazioni sulla costa. Paura per monti e città

Federalberghi: rallentato il fenomeno di conferma per le prenotazioni dell'estate 2022 e anche per la montagna

Non è ancora emergenza, ma si cominciano a vedere i primi effetti della guerra sulle prenotazioni per l’estate nel Veneto. Sentite il presidente di Federalberghi veneto Massimiliano Schiavon.

Massimiliano Schiavon, presidente Federalberghi veneto

“Una guerra ha degli impatti se non diretti, come quelli tragici che stiamo vedendo in Ucraina. Ha anche degli effetti psicologici nella scelta del processo di prenotazione.

Noi avevamo registrato con un certo ottimismo una ripresa anche del mercato estero di prossimità, quindi Germania, Austria, Francia e i Paesi dell’Est. Nelle prime settimane dell’anno positivo per quanto riguarda la costa veneta in generale.

Purtroppo, negli ultimi giorni, questo processo di prenotazione si è un po’ arrestato. Non c’è ancora un effetto drammatico di cancellazione sulle prenotazioni ma certamente è rallentato il fenomeno di conferma per le prenotazioni dell’estate 2022. Stessa cosa riguarda la montagna, sappiamo che le presenza proveniente da quelle aree pesano all’incirca 6 milioni, poco meno del 10% delle presenze totali del veneto. Però sono presenze significative perchè interessano anche un mercato alto-spendente e quello del mercato russo che certamente, per il 2022 non vedremo ancora riprendere.

Le altre problematiche arrivano dall’Osservatorio regionale e riguardano il mercato delle città d’arte. Perchè una guerra in Europa non viene vista di buon grado anche dal turismo americano, che è un turismo alto-spendente per le città d’arte che con buona probabilità farà più fatica a riprendere anche per questa stagione 2022.

Quindi, le dinamiche dalle quali onestamente pensavamo di essere fuori con la riduzione del tasso di contagio della pandemia ma che adesso vedono un ulteriore complicazione nel conflitto bellico”

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