Femminicidio a Pordenone: ragazzo accoltella la compagna

Ancora una donna ammazzata nel giorno della giornata contro la violenza alle donne. E' accaduto alle porte del Veneto, a Pordenone

Femminicidio a Pordenone: Giuseppe Forciniti un infermiere di 33 anni avrebbe confessato alle forze dell’ordine di aver gettato in un cassonetto dei rifiuti il coltello che avrebbe usato per uccidere la compagna, Aurelia Laurenti di 32 anni. Una terribile coincidenza anche se alcuni indizi fanno pensare alla premeditazione.

Il femminicidio a Pordenone

E’ accaduto la sera del 25 novembre a Roveredo nel pordenonese proprio nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.  Nella tarda serata l’uomo ha portato i bambini di 8 e 3 anni a casa dei nonni chiedendo di tenerli. E’ poi tornato a casa allarmando i genitori di lei, i quali hanno cercato di raggiungerla telefonicamente, ma inutilmente.

Verso l’una della notte Forciniti si è presentato ai carabinieri denunciando di aver avuto una colluttazione con un ladro sorpreso in casa. Dopo un lungo interrogatorio avrebbe confessato di aver avuto una lite con la moglie e di averla accoltellata alla gola. La vittima è stata trovata riversa su un fianco in camera da letto, priva di vita e con ferite da arma da taglio al collo.

Il movente

Il movente non è chiaro. Qualcuno parla della gelosia dell’uomo, che i congiunti della vittima hanno riferito essere del tutto immotivata, visto che la donna viveva esclusivamente nel pensiero della propria famiglia. L’avvocatessa Rossana Rovere, presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia di Pordenone, indicata come legale di fiducia dell’uomo, ha rifiutato l’incarico, da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne, ha dichiarato: “Non sarei serena”.

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