Fondazione Moressa: “Serve forza-lavoro straniera”

"Necessario è favorire l'immigrazione regolare" a dirlo sono i ricercatori della Fondazione Moressa sostenuta dalla CGA di Mestre

“Necessario è favorire l’immigrazione regolare” a dirlo sono i ricercatori della Fondazione Moressa sostenuta dalla CGA di Mestre. I quali, dati alla mano, sostengono manchino in Italia 534mila lavoratori per tornare ai livelli pre-Covid, dei quali 80mila stranieri. Sono numeri contenuti nel rapporto 2022 sull’immigrazione presentato in queste ore.

Gli studi della Fondazione Moressa

Momenti per i Paesi dell’Unione Europea che stanno rivelando di non essere capaci di elaborare una politica comune di gestione dell’immigrazione, eppure gli extra-comunitari sono una risorsa, soprattutto nella città metropolitana veneziana.

Le parole di Enrico Di Pasquale, Ricercatore Fondazione Leone Moressa: “Il territorio della provincia di Venezia è quello che a livello regionale ha visto il più forte incremento di imprenditori stranieri negli ultimi dieci anni con +40%, quindi sono oggi 12.000 gli imprenditori stranieri in provincia di Venezia. Ci sono inoltre oltre 75.000 contribuenti di origine straniera e una presenza che arriva a superare il 20% della popolazione nelle aree della terraferma con soprattutto la presenza di cittadini del Bangladesh, che contribuiscono a frenare il calo demografico che allora sarebbe ancor più consistente.”

Il fronte degli arrivi

Il primo canale d’ingresso per l’Italia è il ricongiungimento famigliare: il 44% dei permessi di soggiorno viene rilasciato, secondo la ricerca della Fondazione Moressa, proprio per questo tipo di immigrato, mentre nel 2021, per le chiusure per la Pandemia, sono tornate a crescere le richieste di soggiorno per lavoro, diventate il 18.5%.

Sul fronte degli arrivi per mare, in questo momento, ci sono quasi mille migranti che attendono di essere soccorsi, 350 al largo di Lampedusa. In questo momento sono soprattutto i siriani che stanno scegliendo questa via, anziché passare per la Turchia, perché i trafficanti chiedono la metà per il posto di trasporto.

La Confindustria, dal canto suo, accusa i partiti trasversalmente di strumentalizzare il fenomeno e confessa di nutrire preoccupazioni sul PNRR.

“Purtroppo è un tema che si presta a strumentalizzazione, da una parte e dall’altra. Se ne parli a favore sei xenofilo, se ne parli contro sei xenofobo. Quindi io credo che bisognerebbe stare nel metodo delle cose. dispiace che questa strumentalizzazione delle cose porti ad avere dei nervi tesi in questo momento con alcuni stati membri dell’Unione Europea in un momento in cui ci dobbiamo sedere al tavolo e stabilire nuovi criteri del Patto stabilità. Bisognerebbe tutti lavorare nell’interesse del Paese.”

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