Come funziona il servizio di bike sharing di AVM

Bike sharing: Antonio Dalla Venezia ci spiega il funzionamento di un servizio atto a garantire una mobilità più sostenibile alla città.

Mentre il servizio car sharing non ha mai registrato problemi di furto, spiega Antonio Dalla Venezia, responsabile dei servizi per la mobilità AVM Spa, per il bike sharing ci sono stati alcuni episodi di furto negli anni passati, ma è ciò è stato risolto grazie al miglioramento dei sistemi di prelievo e rilascio dei mezzi e alle Forze dell’Ordine che hanno arrestato qualche ladro. Oggi la flotta consta di 70 biciclette tra Mestre e Lido e attrae, oltre a una clientela ormai affezionata, nuovi clienti che aumentano mese dopo mese, tanto che quest’anno si è arrivati alla proiezione di 25 mila prelievi di biciclette l’anno. Per usufruire del servizio di bike sharing è necessario iscriversi, versando un contributo di 15 Euro l’anno e il costo di utilizzo fino alla prima ora è gratuito. E’ un servizio sociale in cui l’amministrazione comunale e AVM mettono del proprio per dare questa opportunità ai cittadini, che garantisce anche una mobilità più sostenibile alla città. Per utilizzare il servizio viene fornita una card che, avvicinata alla colonnina, fa sbloccare la bicicletta e la stessa procedura si effettua quando si restituisce, anche in un parcheggio diverso tra i 18 presenti nella terraferma veneziana. La maggior parte dei prelievi avviene nel parcheggio della Stazione FS di Mestre, dove è presente anche un bici park che, con i suoi 800 posti, si classifica tra i più grandi d’Italia. Alla Stazione FS sono disponibili per il bike sharing 25 colonnine, ma in futuro saranno aumentate perché la domanda sta superando l’offerta. Di solito le biciclette prelevate vengono utilizzate per brevi spostamenti, ad esempio dalla stazione all’ufficio, ed il servizio è molto usato nella zona della Carbonifera, dove sono ubicati gli uffici comunali. Gli utenti all’inizio non avevano ben chiare le procedure di utilizzo del servizio, tanto che hanno parcheggiato il mezzo su dei muretti e qualcuno l’ha portato in garage, pensando di restituirlo il giorno dopo. Le biciclette sono monitorate con un server remoto in cui si vedono i punti di prelievo e di riconsegna, ma, ovviamente, non si può seguirne il percorso.
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