Giovanni Salmistrari: il presente e futuro dell’edilizia

Intervista a Giovanni Salmistrari, presidente dell'ANCI Veneto, sulla situazione odierna dell'edilizia in Veneto, fra ripresa e stalli.

Oltre la coprifuoco in questo momento sono due le questioni che stanno rendendo incandescente l’atmosfera a palazzo Chigi lo sblocco dei licenziamenti e la liberalizzazione dei criteri di assegnazione degli appalti. Su quest’ultimo punto abbiamo intervistato il presidente di Ance Veneto Giovanni Salmistrari.

La nuova carenza di manodopera

problema questo già noto a chi del settore. Ma ora, la questione si estende anche a professioni specializzate.

“il problema della manodopera – dice Salmistrari –  è un problema importante. Quello del muratore è un bel lavoro, ma pesante. La difficoltà nel trovare la manodopera è per questo nota, nonostante le paghe del settore, non così basse rispetto ad altri settori.

I giovani preferiscono lavori più da ufficio?

Una tendenza questa che sembra essere confermata dalle parole del presidente: “Presso i centri di formazione edili c’è più facilità a reperire ragazzi volenterosi di imparare più la parte tecnica che manuale”.

“Credo ci sia bisogno di spiegare che gli impiegati nei settori che durante la pandemia hanno subito le chiusure potrebbero, attraverso qualche accordo politico, accedere a nuove professioni attraverso corsi di formazione nel mondo edile per poter trovare occupazione subito, senza dover aspettare la ripartenza del proprio settore di provenienza. Ma la burocrazia in questo non aiuta. Infatti, non è possibile, quando si è in cassa integrazione, accedere a corsi di formazione.”

La robotica potrebbe sollevare i lavoratori dai compiti più usuranti?

“Determinati settori di costruzione possono essere aiutati dalla meccanizzazione e dalla robotica ma quando parliamo per esempio del restauro dei beni culturali non si può sostituire la manualità dell’operaio”.

Il PNRR può aiutare a velocizzare la burocrazia?

“Il Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta è ascoltato da Draghi e questo governo sta mettendo mano a una delle cose più importanti di questo paese: la semplificazione della macchina pubblica.

Se i burocrati non firmano non è pienamente colpa loro perché hanno paura che tale pratica possa prima o poi finire in tribunale. L’opera di togliere le firme e i permessi inutili nella documentazione nelle mille sfaccettature delle opere pubbliche è un grande passo altrimenti non riusciremo a utilizzare nemmeno un decimo dei fondi che l’Europa ha stanziato.”

La situazione odierna nel mondo edile veneto

“Possibilità importanti ci sono state date dai bonus che hanno fatto sì che, nonostante la burocrazia, il settore ne abbia avuto un beneficio – continua Salmistrari -. Credo che oggi tutti stiano lavorando abbastanza bene. Forse quello a soffrire di più è il mondo del settore legato ai progetti pubblici.”

Più che la mancanza di lavoro, a preoccupare è il rincaro delle materie prime: “Un segnale d’allarme sono i prezzi. C’è stato un rincaro fortissimo di alcune materie prime (ferro al 153%), aumenti dovuti anche a tensioni internazionali sui mercati, ma anche a speculazioni di alcuni privati: i bonus sono utilizzati in modo improprio da chi tende ad alzare i prezzi per aumentare i guadagni.”.

Un problema serio questo, specie per chi ha concluso dei contratti nel passato e si trova ora ad avere dei costi troppo alti, costringendo molte imprese a lavorare sottocosto e a non poter modificare il contratto di fornitura.

“Noi di ANCI abbiamo mandato ai vari ministeri delle richieste di poter documentare i prezzi dei materiali e ottenerne un ristoro. Questi maggior prezzi non derivano da incapacità imprenditoriale ma da fattori oggettivi che non possono essere tralasciati”. Conclude così Giovanni Salmistrari.

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