Graziano Teso, ex sindaco di Eraclea, in questo momento è in carcere.
La Cassazione gli ha inflitto due anni e due mesi e la novità non è che un primo cittadino sia finito in prigione. La cronaca ci ha abituato ad eventi ben più clamorosi, ma che per la prima volta un sindaco veneto sia stato condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa.
Graziano Teso
Ha 74 anni e qualche problema di salute e non è detto che sconti tutta la pena tra le sbarre, ma la giustizia italiana ha emesso la sua sentenza secondo cui Teso si sarebbe messo al servizio del sodalizio con caratteristiche mafiose che agiva nel suo comune per ripagare l’appoggio elettorale dal boss. Queste le parole usate dai giudici.
Teso, secondo la sentenza, era consapevole di chi erano le persone con cui aveva a che fare.
Luciano Donadio
Luciano Donadio, sottoposto in queste settimane a processo con la Bunker di Mestre, si era vantato dell’amicizia con un boss della camorra. I legali di quest’ultimo hanno dichiarato che si trattava di vanterie.
I giudici parlano inoltre, di una serie di affari che intercorrevano tra Donadio e Graziano.
Teso ci aveva rilasciato un’intervista subito dopo la cinquantina di arresti effettuata nel febbraio 2019 e l’incarcerazione del sindaco Mirco Mestre e lui era in veste di vice sindaco ed in cui si dichiara estraneo ai fatti contestati.
Le parole di Graziano Teso, 1 marzo 2019
“Aspettiamo che il sindaco torni a casa e possa dimostrare la propria estraneità come estranei siamo noi.”
Nell’intervista ha aggiunto che i fatti non riguardano nemmeno il territorio di Ereclea.
“Ma i fatti criminosi sono lì dal 2000 e riguardano molto parzialmente il nostro territorio. Noi abbiamo questa disgrazia che questi vi abitano ed hanno la loro residenza, però i fatti contestati riguardano territori diversi da Eraclea.”