La Guardia Costiera contro la pesca illegale

Diverse imbarcazioni sono state sorprese ieri notte dalla Guardia Costiera a pescare in zone proibite, facendo anche uso di strumenti non consentiti.

Una complessa operazione notturna condotta lungo tutto il litorale veneto, pianificata e coordinata dal Centro di Controllo Area Pesca si è conclusa solo all’alba.

Gli uomini e le unità navali della Guardia Costiera di Venezia, Chioggia, Caorle e Jesolo hanno monitorato il traffico e le attività navali per tutta la notte.
Insieme a loro anche un elicottero del nucleo aereo della Guardia Costiera di Pescara.

Servendosi di una strumentazione di controllo all’avanguardia è stato possibile individuare diversi pescherecci intenti a pescare nei pressi di Punta della Maestra.

L’attività stava avvenendo a meno di sei miglia dalla costa, spingendosi quindi oltre i limiti previsti quest’anno dal “decreto fermo pesca” e facendo uso di ramponi.

La Guardia Costiera è quindi entrata in azione e le speciali telecamere a bordo dell’elicottero pescarese hanno consentito di identificare, a dispetto del buio,
i nomi e le targhe di tutte le imbarcazioni.

È stato in seguito appurato che le unità da pesca in questione disattivavano il proprio sistema di geolocalizazzione per eludere i controlli.

Un’altra imbarcazione è stata poi sorpresa a navigare sia ad una velocità che su di una rotta non consentita, essendo stata trovata in una zona interdetta alla pesca.

Una motovedetta della capitaneria del porto di Chioggia è stata inviata in zona per metter sotto sequestro sia il pescato che l’attrezzatura illecita.

Sempre nella stessa notte, lungo il litorale, due gommoni veloci della Guardia Costiera sono intervenuti per fermare altre imbarcazioni.
Queste altre erano intente a pescare molluschi facendo uso di draga idraulica e sistema a strascico.

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