Francesco Briggi celebra Marco Polo con un costume unico per il Carnevale di Venezia
Le parole del sarto veneziano Francesco Briggi: “Aspettavamo con ansia il tema inerente a Marco Polo, figura storica famosissima per Venezia. È il tema più accattivante ed è una figura importante da poter sfruttare. Questo ha dato la possibilità a me di creare l’abito che è stato indossato dalla vincitrice delle Marie, la noalese Silvia Zecchin. È un abito ovviamente ispirato al viaggiatore, l’abbiamo chiamato la principessa orientale perché contiene dei caratteri sia della cultura cinese che di quella mongola che di quella tibetana. Sono tutte culture che il nostro veneziano Marco Polo ha incontrato nel suo lunghissimo viaggio trentennale.”
La libertà creativa senza limiti del costumista
Continua: “Avendo questo compito annuale di vestire la vincitrice delle Marie, ho la possibilità di non dare limiti alla mia fantasia. Questo anche perché la direzione artistica del Carnevale o l’organizzazione non mi hanno mai dato nessun input da seguire tassativamente. Questo fa sì che il mio estro si sfoghi al massimo creando sempre delle cose particolari.
La sfida principale è quella di riassumere in un costume il tema di un carnevale, deve essere una cosa che deve rappresentare un modo di essere. Il rischio di fare una pessima figura è sempre elevato ma è un problema che negli anni non mi sono mai posto. Questo perché la possibilità di inventare supera qualsiasi limite.”
I capolavori di Briggi interpretano temi e promuovono cause significative
Nel servizio possiamo vedere delle immagini di alcuni lavori di Francesco Briggi, il suo commento: “Vediamo l’abito creato per la discesa dell’Aquila indossato da Saturnino, bassista di Jovanotti. Attualmente l’Aquila è stata sospesa perché ci sono problemi di sicurezza in quanto piazza San Marco è in completo restauro.
Poi un altro costume fatto in collaborazione con la Diesel infatti è creato tutto in jeans. Anche qui il tema è sempre legato all’Aquila, ma siccome c’era la Diesel che era presente in città come sponsor importante per il restauro del Ponte di Rialto, il direttore artistico ha avuto questa idea che io ho sposato immediatamente. In questo caso, si è prestata a fare la modella Melissa Satta.
Un’altra Aquila di qualche anno fa doveva interpretare l’inverno, il ghiaccio, ma soprattutto promuovere le prossime Olimpiadi di Milano Cortina.
Tutti i personaggi che ho avuto il piacere di incontrare sono state molto spesso donne e anche atlete o artisti. C’è un approccio con il lancio che è interessante perché si rinchiudono in se stessi e si concentrano. La loro disciplina fa sì che affrontino questa prova in maniera molto interessante e con un approccio caratterizzato da una grande concentrazione.
Vediamo poi un’altra Aquila dedicata a Micol Rossi ragazza affetta da una malattia rara da promozionare perché le cure per questa patologia sono ancora poco sviluppate. Grazie all’organizzazione del carnevale abbiamo creato questo costume da guerriero. Bisogna, infatti, essere dei guerrieri per poter affrontare ogni giorno una vita che per alcuni non è facile.
Questa è l’ultima Aquila ed è lo sciatore Kristian Ghedina. Scende con gli sci vestito, però, da Samurai fatto tutto di carte da gioco con ali fatte a forma di cuore. Il tema è l’amore e appunto il gioco.
Si cerca sempre di concentrare il tema del carnevale anche in un abito solo.”
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