L’edificio
L’opera si può vedere sulla facciata di un palazzo a Venezia, lungo Rio de Ca’ Foscari, nei pressi di campo San Pantaleo a Dorsoduro. Il progetto di restauro è stato presentato oggi a Roma e ha raccolto il plauso di Luca Zaia. D’altronde è l’umidità di risalita degli edifici veneziani che porta a una veloce rovina dei muri.
Secondo il Presidente della Giunta Regionale, l’artista scegliendo Venezia per una delle sue opere ha riconosciuto però che la città è ancora viva e contenitore di opere contemporanee, non soltanto di quelle passate.
Il Bambino Migrante
Il murale risale alla notte tra l’8 e il 9 maggio 2019, ossia a ridosso dell’apertura della 58 esima Biennale d’arte. Raffigura un bambino naufrago, con giubbotto salvagente bianco e nero, che regge un razzo segnalatore color fucsia. Nonostante il tema sia sull’immigrazione, l’opera si focalizza sul bambino, che chiede aiuto. Solo il fumo è colorato.
L’immagine si presta a molte letture, soprattutto in un momento geo-politico come questo. Dal mare cui lambisce l’opera e da cui arrivano migliaia di profughi, nei bambini possiamo trovare la strada. Ci possono indicare l’accoglienza.
Banksy
Solo il 24 maggio Banksy ha riconosciuto ufficialmente l’opera. L’artista il cui anonimato rimane intoccato, ancora una volta ci conferma il suo talento.
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