Si camminerà tra i resti della città sepolta, scoprendone i reperti e le antiche costruzioni, i mosaici e le case in cui erano collocati. Passeggiando lungo il lastricato originario il paesaggio circostante si svelerà in tutta la sua dolcezza. Questo e molto altro nel futuro parco archeologico di Altino che fonderà in un unico percorso la parte attualmente contenuta nel museo archeologico con quella degli scavi. Insomma, un vero e proprio museo all’aperto finanziato dal ministero alla cultura con 1 milione e 700 mila euro.
Il commento di Marianna Bressan
“Cercheremo di ricucire i disiecta membra attuali. Oggi il museo si trova in un luogo, sta a 700 metri di distanza rispetto alle aree archeologiche, e le aree sono accessibili da ingressi dipendenti l’uno dall’altro e indipendenti dal vecchio museo che oggi chiamiamo Altino Lab. Questo finanziamento ci serve per trasmettere la ragione per la quale qui si trovano il museo e le aree archeologiche, cioè la città sepolta di Altino ha 3000 e 2000 anni e in più questo lo faremo ripensando ai percorsi.
In particolar modo, verranno uniti direttamente l’Altino Lab e le due aree archeologiche. Speriamo in futuro di poter includere in questo percorso anche il museo in modo da creare un circuito, così che si possa passare al Altino una giornata immersi nella natura e nei reperti archeologici”.
Il parco archeologico di Altino sarà anche un importante fattore di rilancio per il turismo. Sarà raggiungibile via acqua da Venezia e via terra attraverso piste pedonali e ciclabili immerse nel verde. Rappresenterà così la meta ideale per un turismo alternativo, da assaporare lentamente.
Il commento di Simone Venturini
“Un momento importante perchè si traccia il percorso di evoluzione dello straordinario Museo di Altino. Diventerà un parco archeologico dove poter unire la componente paesaggistica, la componente legata agli scavi. Ancora quella che c’è sottoterra, e la componente legata alla parte museale e ai reperti.
Qui si racconta la storia di una pre-Venezia. Qui ad Altino appunto c’era un’importante città, termine commerciale romano che negli anni ha avuto la sua evoluzione e la sua storia e poi si è spenta lentamente. Ecco tutto quello che è pre-Venezia, nasce qui ed è importante raccontarlo”.
Il commento di Claudio Grosso
“Il finanziamento ci aiuta molto sia come promozione sia per poter dare uno slancio diverso ad Altino per come lo è stato fino a questo momento. Il comune di Altino farà da supporto a queste nuove risorse. Queste daranno una visione del centro di Altino, diversa rispetto a come era stata pensata nel tempo. Fino a questo momento si è sempre pensato ad Altino come una città sepolta, ed io sono sempre stato prosecutore di chi sostiene che bisogna portare alla luce i reperti.
Ma con questo progetto sui da la possibilità al turista di essere partecipe vivo proteggere all’interno della piazza archeologica. Credo sia un salto di qualità che possa portare dei benefici non solo al museo ma a tutto il territorio. Non soltanto del comune di Altino ma di tutto il territorio da Treviso fino alle città turistiche balneari”.