Immigrati in Veneto: aumentano le famiglie e danno il 10% del Pil

Un decimo del PIL regionale. Tanto hanno pesato sull'economia della regione nel 2019 gli occupati stranieri, anche se il lavoro è diminuito e gli arrivi riguardano soprattutto i ricongiungimenti famigliari

Più arrivi che partenze tra gli immigrati del Veneto nel 2019, ma soltanto il 10% circa ha scelto la regione per motivi di lavoro. Il 70% approda nella regione per ricongiungersi alla famiglia; questo significa che la regione Veneto non è più molto attrattiva dal punto di vista professionale per chi sceglie di immigrare.

E’ questo il dato più eclatante che emerge dal rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa, che sarà presentato domani venerdì 11 dicembre alle ore 17,00 sulla piattaforma Zoom, in collaborazione con il Campus di Treviso dell’Università Ca’ Foscari e con Volontarinsieme CSV Treviso.

Immigrati nel Veneto

Con la crisi del 2008 si era arrivati ad un calo degli stranieri nel triennio 2014-2017 e poi i numeri erano tornati a crescere, tanto che lo scorso anno gli occupati stranieri erano 257 mila e hanno fornito un decimo di pil.

Le principali nazionalità sono presenti in Veneto da oltre 10 anni: oltre un quarto viene dalla Romania (130 mila).

Seguono Marocco (46 mila), Cina (36 mila), Albania (34 mila) e Moldavia (32 mila). Verona è la provincia con più stranieri (112 mila), seguita da Padova e Treviso (rispettivamente 98 mila e 93 mila). A livello comunale, in termini assoluti il Comune con più stranieri è Venezia (39 mila). La popolazione straniera è mediamente più giovane di quella italiana; 33,9 anni di media contro 46,7.

Secondo Michele Furlan, Presidente della Fondazione Leone Moressa “la presenza straniera regolare in Veneto si conferma essenziale dal punto di vista demografico ed economico. In particolare nel settore edilizio

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