La storia di Pierluigi Casadoro

Pierluigi Casadoro è l’ultimo di quattro fratelli, di cui tre sono morti a causa dell’amianto che hanno respirato quando lavoravano al porto di Venezia.

Pierluigi Casadoro è terrorizzato all’idea che potrebbe essere colpito anche lui dall’amianto, avendo anch’egli lavorato come i tre fratelli al porto di Venezia. I suoi fratelli sono riusciti ad ottenere il risarcimento, grazie anche all’avvocato Enrico Cornelio. Due dei tre fratelli lavoravano in Compagnia Lavoratori Portuali, mentre l’altro, l’ultimo deceduto, lavorava al Provveditorato, che oggi si chiama Autorità Portuale.

Pierluigi ha lavorato invece per trent’anni in Compagnia Lavoratori Portuali. La mansione principale era di scaricare le merci, quindi con manipolazione manuale, dato che in passato non vi erano i mezzi tecnologici di cui il porto dispone oggi. Tutte le merci quindi venivano scaricate a mano, compreso l’amianto che arrivava in sacchi di juta. In quei tempi non avevano nessun tipo di prevenzione (tute, maschere).

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