Steiner: “La Nave dei folli”. La libertà di Corto Maltese

C'è molto di Corto Maltese e del suo creatore Hugo Pratt nella ricerca di libertà raccontata nell'ultima fatica di Marco Steiner: “La nave dei folli”. Un autore italiano, nato a Roma nel 1956. medico, collaboratore di Hugo Pratt in quanto realizzava ricerche filologiche per conferire maggiore realismo alle vicende di Corto Maltese.

La Nave dei Folli è uno degli ultimi libri ispirato da Venezia, ma non dalla magia delle calli e dei palazzi della città della Serenissima. L’autore, Marco Steiner, racconta una storia lontana dai soliti cliché.

La trama del libro

In una notte illuminata da una strana doppia luna, un oscuro veliero senza nessuno a bordo accosta all’isola di San Servolo e offre ad un piccolo gruppo di pazienti internati nel manicomio, rimasto effettivamente nell’isola per oltre un secolo, fino al 1978, una via di fuga. L’occasione del viaggio diventa un memorabile vagabondaggio alla ricerca della libertà.

Le parole di Marco Steiner

Marco Steiner è un medico e scrittore che ha curato le ricerche filologiche di Hugo Pratt per le Avventure di Corto Maltese e da quei racconti è nata la storia. “Un viaggio nell’immaginario. E’ tutto partito da Venezia, da Hugo Pratt, da Corto Maltese. Grazie ai suoi viaggi mi si è aperto l’immaginario. In questo libro ho lasciato andare libera la fantasia.”

Un documentario su Hugo Pratt

A conversare con l’autore durante la presentazione promossa da The Merchant of Venice che gestisce la Libreria Studium di San Marco c’era Stefano Knuchel, regista del documentario “Hugo in Argentina,” un work in progress. “Il secondo capitolo di una trilogia dedicata alla vita di Pratt, il primo “Hugo in Africa” era 12 anni fa, il prossimo che arriverà sarà “Hugo a Venezia” e racconta momenti precisi della vita di Pratt.

“Hugo in Argentina” racconta di quando arriva nel ’50 in Argentina. E’ un giovane promettente e quando riparte, 12 anni dopo, ha capito chi può essere, anche se lo è diventato in parte. Lo è per il pubblico argentino, ma il pubblico internazionale dovrà ancora scoprirlo. E’ proprio il momento della giovinezza artistica di Pratt.”

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