Marco Paccagnella presidente di Federcontribuenti ci parla del costo delle banche sia come clienti ma anche come cittadini
Ancora un colloquio con Marco Paccagnella, Presidente di Federcontribuenti, sulle banche e su quanto ci costano, non solo come clienti, ma come cittadini. Quando c’è da guadagnare, i banchieri, giustamente per loro, pretendono i lauti guadagni; se sono in sofferenza, allora fanno un servizio di pubblica utilità, quindi lo Stato deve provvedere. Questo è quanto appare.
C’era da aspettarselo, i crediti deteriorati sono tornati a salire toccando la soglia degli 85 miliardi di euro e rispetto a luglio 2015 sono aumentati di circa 1,5 miliardi. ”Il dato più sconcertante, – dice Marco Paccagnella di Federcontribuenti -, è che le banche italiane hanno concesso credito ben oltre l’ammontare in loro possesso, vale a dire 157 miliardi di euro che non posseggono e che creano rossi in bilancio e pericolose bolle finanziarie pronte ad esplodere e la cosa che fa rabbia è che non si finanziano le imprese ”.
Altro paradosso riguarda i tassi di interesse diversificati per settore, ”alle multinazionali concediamo prestiti milionari ad un tasso bassissimo, 2,52%, mentre per famiglie e piccole imprese il tasso di interesse applicato è pari al 5,64%”. Secondo Federcontribuenti è quindi in ”atto un imponente spostamento delle ricchezze dal 2007. Molte le indagini cadute nel vuoto perchè, ad un certo punto, si perde il tracciamento dei soldi e ogni tentativo di fare luce e giustizia rimane vano”.