Con un concerto straordinario il Teatro la Fenice festeggia la giornata mondiale dell’abbraccio, ricorrenza nata nel 1986 da un pastore americano del Michigan. Protagonista il violoncellista e direttore d’orchestra Mario Brunello.
La giornata dell’abbraccio
Il Teatro La Fenice festeggia il 21 Gennaio, giornata mondiale dell’abbraccio con un concerto straordinario. Come protagonista Mario Brunello nella doppia veste di solista al violoncello e direttore d’orchestra. I brani scelti per donare al pubblico un abbraccio simbolico sono la celeberrima sinfonia numero quaranta in sol minore di Mozart e “The Protecting Veil” per violoncello ed orchestra d’archi del compositore britannico John Tavener scomparso nel 2013. Un brano denso di spiritualità e struggimento.
Queste le parole di Mario Brunello, direttore d’orchestra e violoncellista
“Ho pensato che The Protecting Veil” di John Tavener potesse assomigliare a qualcosa di simile ad un grande abbraccio. E’ una musica che è stata ispirata da un miracolo che è avvenuto nel IX secolo. In una città è apparsa la Madonna che con il suo mantello miracoloso ha coperto i cristiani che rischiavano, durante l’invasione turca, d’essere uccisi. Questo miracolo è celebrato nel rito ortodosso della chiesa Greca, John Tavener ha pensato di costruirci una composizione che raccontasse un po’ tutte le festività dedicate alla Vergine nel rito ortodosso. Lui la definisce come una grande icona sonora in cui l’orchestra che on questo caso è solo di archi, tanti archi dovrebbero rappresentare un po’ la parte linea dell’icona e il violoncello solista sarebbe il pennello. Tutto questo sotto questa grande ombra sonora del mantello miracolo.
E’ per questo che mi sembrava adatta per ricordare un abbraccio. Vicino a questa composizione una musica che possa abbracciare tutti, dev’essere una musica che tutti un po’ conoscono, che tutti ricordano in qualche maniera. La sinfonia quaranta, la sol minore la mitica sinfonia di Mozart è un po’ così. Al suo interno ha un continuo dialogo tra gli strumenti come se l’orchestra beneficiasse e godesse di questo grande dialogo e questa possibilità meravigliosa che la musica offre. Di stare tutti assieme e dire le stesse cose con suoni diversi ed espressioni diverse.”