Nessun malore per l’autista del bus: l’autopsia esclude cause mediche
I consulenti medico-legali incaricati dell’autopsia dalla Procura hanno escluso che Rizzotto possa essersi sentito male. Ora gli investigatori concentreranno la loro attenzione sullo sterzo del bus o su altri possibili guasti del mezzo e anche sullo stato del Cavalcavia.
Il bus ha urtato 27 volte prima dell’interruzione fatale
Il bus prima di precipitare ha urtato ben 27 volte contro il guard rail, barriera che ha dunque dimostrato il potere di reggere il peso del pullman. Barriera però che a un certo punto è venuto a mancare perché c’era un’interruzione ed è in quello spazio che il mezzo si è infilato sfondando il marciapiede. Quello sì non ha retto e sbilanciandosi è caduto.
L’autista è morto per sfondamento del cranio cadendo da oltre 10 metri
Si attendono le perizie anche sullo stato del marciapiede e delle ringhiere del viadotto. Per il momento si è appurato che Alberto Rizzotto è morto per lo sfondamento del cranio a seguito della caduta da oltre 10 metri.
La perdita di Alberto Rizzotto e delle altre 20 persone continua a pesare sul cuore della città di Mestre. In questo momento di dolore e incertezza, la comunità si stringe attorno alle famiglie delle vittime, cercando di trovare conforto e risposte in un momento così difficile.
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