L’uomo ora si trova nel carcere circondariale di Santa Maria Maggiore in attesa di giudizio dopo aver, per l’ennesima volta, picchiato la moglie e i figli a sangue. Fortunatamente è stato fermato grazie alle segnalazioni dei vicini, stanchi di assistere ai soprusi e alle violenze.
Ieri abbiamo dato alcune cifre allarmanti sulle violenze domestiche di cui sono vittime le donne. Di media due i casi che approdano ogni giorno nei pronto soccorso della regione e in queste ore è emerso un nuovo caso di soprusi e violenza che i carabinieri hanno interrotto con l’arresto del carnefice: un uomo tunisino di 53 anni residente a Mira.
L’incubo durava da anni per la moglie affetta da una grave patologia e i quattro figli di 19, 14, 13 e 9 anni; fino a quando, circa un mese e mezzo fa, i vicini hanno segnalato ai carabinieri l’ennesima aggressione con urla e richieste d’aiuto. Il 19 enne ha fatto da scudo alla madre prendendosi un calcio in faccia e un pugno allo stomaco, tanto da vomitare, ma, in questo modo, è riuscito a far fuggire la madre con gli altri tre figli.
I conoscenti della coppia e gli insegnanti hanno confermato il giogo in cui l’uomo teneva la famiglia. I soprusi non avrebbero risparmiato nemmeno i 3 figli minori della coppia, a volte picchiati e offesi, altre ancora “annullati dal punto di vista umano”, hanno scritto i carabinieri nel verbale di arresto. È il caso dell’unica figlia femmina, costretta a sopportare maggiori privazioni per il solo fatto di non essere un maschio.
L’uomo deve rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e abuso di mezzi di correzione e disciplina.