L’ultimo saluto a Tullio Cardona, giornalista, scrittore, grande conoscitore di Venezia e del mondo della voga, avverrà mercoledì alle 11:00, nella chiesa dei Tolentini. Sarà un passaggio particolarmente difficile da accettare per una generazione di veneziani, che attraverso la voga è riuscita a traghettare Venezia dal secolo scorso a quello attuale, salvando il mondo dell’artigianato che ruota attorno alle barche a remi. Reinventando quindi una città in agonia proponendo la voga non come mezzo di trasporto, ma come sport e festa.
Tullio Cardona e la Vogalonga
Facciamo un passo indietro: tutto comincia con la Vogalonga nel 1975. Questo il periodo storico descritto dalla mente appassionata di Tullio durante un’intervista realizzata negli studi di Televenezia. Ma ci voleva un’idea, uscita da un gruppo di veneziani brillanti, per ridare spessore ad una città diventata l’ombra di sé stessa.
Ed è così che la Vogalonga è diventata una giornata di allegra protesta conto il modo ondoso. Che, oltre a far ripartire i piccoli cantieri, ha attratto persone da tutto il mondo che, con la loro immagine, hanno mostrato che la città museo è più uno stereotipo che un modello reale e aperto la strada al turismo esperienziale, proiettando al città nel terzo millennio.
Grazie, Tullio
Tullio non ci metteva solamente la passione nelle sue cronache, ma anche un po’ di sale. Grazie davvero, Tullio Cardona.
L’INTERVISTA DEL 2019 : Tradizione della vogalonga: conquista il turismo mondiale