Venezia contro il narcotraffico
Sono 19 le misure cautelari emesse nel periodo intercorrente tra l’inizio del procedimento penale e l’emanazione della sentenza. Invece sono ben 17 i corrieri che sono stati arrestati in flagranza di reato.
La Procura di Venezia ha dunque sequestrato 420 kg di droga del valore di 32 milioni di euro e denaro contante per quasi 1 milione. Un centinaio di agenti, ha eseguito perquisizioni nelle province di Treviso, Venezia, Monza e Ravenna. L’organizzazione criminale faceva arrivare cocaina, eroina, hashish e marijuana, oltre che nel Veneto e in Lombardia, anche in Puglia, in Emilia Romagna e in Toscana. Infine persino in Friuli Venezia Giulia, dove sono stati trovati con la merce gli arrestati.
L’inizio delle indagini
Le indagini sono partite nel 2020 con l’arresto di un uomo albanese e una donna italiana, a Padova con 2 kg di eroina nascosti nella loro auto. Subito la Procura si adoperata e fu così che iniziarono a fare più intercettazioni telefoniche e ambientali possibili. Grazie a ciò, unito assieme alle immagini riprese da telecamere nascoste, gli investigatori hanno rintracciato la fonte del narcotraffico.
Si tratta infatti di un gruppo di albanesi che operavano nelle province di Treviso, Venezia e Padova. I corrieri facevano da spola tra l’Italia, l’Albania e la Germania e avevano due basi logistiche abusive di Piave ed Eraclea. Scoperta anche una società elvetica intestata alla moglie del capo dell’Organizzazione, che produceva e coltivava la canapa.
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