A chi si rivolge
In particolare, a tutti coloro che hanno pensieri suicidari e persone che stanno vivendo situazioni di crisi e cambiamenti importanti nella sfera personale, familiare, relazionale, sociale, lavorativa, economica, sanitaria…
A tutti coloro che hanno problemi nel post epidemia da Covid.
A tutti coloro che sono preoccupati per la situazione di un familiare, di una persona cara, di un conoscente.
Ai Servizi del territorio che possono intercettare situazioni di difficoltà e agganciarle al Servizio inOltre prima che assumano carattere di urgenza (anche marcata).
Luca Zaia
Il Presidente della Giunta Regionale racconta: “Se un giovane si sente in difficoltà, ma anche un adulto, sul tema della salute mentale, faccia questo numero, perchè ci sono lì apposta professionisti.”
La Storia dello sportello
L’appello rivoltosi allo 800 33 43 43 è stato lanciato oggi da Luca Zaia durante la presentazione di un libro. Questo riporta e racconta dei dieci anni di attività dello sportello.
Lo sportello fu aperto nel 2012 per permettere di aprire un dialogo con gli imprenditori colpiti dalla peggior crisi dal dopoguerra fino a quel momento. Il numero ha però via via cambiato il tipo di utenti.
C’è stato infatti il periodo delle famiglie in ginocchio per il crack di alcune banche venete e solo successivamente quello degli adulti impauriti e depressi dalla terribile esperienza della pandemia.
E’ arrivato adesso il momento di concentrarci sui ragazzi, le ragazze e delle loro famiglie. Che hanno cambiato radicalmente priorità e prospettive dopo l’esperienza traumatica del covid.
Il Servizio inOltre
A questo numero rispondono 10 psicologi a rotazione, sette giorni su sette, nella massima riservatezza. Gli psicologi esperti nella gestione delle emergenze e dei cambiamenti della Comunità, che, oltre all’ascolto, valutano e propongono percorsi di supporto mirati a definire sia obiettivi, sia strategie per gestire le difficoltà.
In questi dieci anni sono state prese in carico 15 mila persone, e a 1066 utenti sono stati riservati percorsi dedicati. Alcuni hanno persino ricevuto la visita dello psicoterapeuta a domicilio.
Quando ci sono sofferenza e ansia è meglio parlarne, per prevenire malattie mentali.
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