Ora legale: nella notte di Pasqua dovremo spostare le lancette avanti di un ora. Vantaggi e svantaggi dell’operazione
Nella notte fra sabato 26 e domenica 27, quindi giornata di Pasqua, dovremo spostare le lancette dell’orologio in avanti di 60 minuti dalle ore 2 alle ore 3 mattutine, con la conseguenza di perdere un’ora di sonno, ma le giornate saranno apparentemente più lunghe e soprattutto di sera si potrà beneficiare di un’ora di luce in più. L’utilizzo dell’ora legale è proprio rivolto principalmente allo scopo di produrre un maggiore risparmio energetico. Basti pensare che, in base ad una stima, quest’anno grazie all’ora di luce in più guadagnata si risparmierà qualcosa come 580 milioni di Kilowattora per un totale di 94.5 milioni di euro.
In Italia l’ora legale fu introdotta durante la Prima guerra mondiale, nel 1916, per risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. Il principio su cui si basa l’ora legale nacque però molto prima: fu proposto da Benjamin Franklin in una lettera scritta nel 1784 a un giornale di Parigi. Non tutte le nazioni possono scegliere: ci sono paesi,come la Russia, che hanno deciso di tornare, dopo un periodo di sperimentazione sull’ ora legale continua, all’ora solare fissa.
Il cambio d’ora porta tuttavia degli effetti negativi anche sul nostro organismo, che può faticare ad abituarsi. In base ad alcuni studi, addirittura il 15 per cento degli italiani soffrirà di affaticamento, irritabilità, fatica nella concentrazione, emicrania e insonnia per il passaggio all’ora legale. Oltre ai disturbi del sonno, alcune teorie indicano una maggiore predisposizione ad attacchi cardiaci nei giorni successivi al cambio d’orario. Si dormirà quindi un’ora di meno ma il passaggio sarà meno traumatico perché, cadendo nel giorno di Pasqua, ci sarà anche il lunedì di Pasquetta, giorno festivo, per adattarsi. L’ora solare tornerà il 30 ottobre.
Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all’ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell’abolizione dell’ora solare. Questa soluzione comporterebbe l’utilizzo dell’ora legale tutto l’anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d’inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un’ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario