Osservatorio Veneto: stop alla violenza sulle donne

L'Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne, guidato simbolicamente da Gino Cecchettin come Presidente onorario, mira a monitorare e contrastare questo fenomeno drammatico

Approvata la legge per l’Osservatorio contro la violenza sulle donne: un passo verso una rivoluzione culturale.

Nasce l’Osservatorio contro la violenza di genere

Con l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale del Veneto, nasce l’Osservatorio regionale contro la violenza sulle donne. La proposta, portata avanti dalla capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani, rappresenta una risposta concreta e plurale per contrastare il fenomeno della violenza di genere, ispirata anche dal tragico femminicidio di Giulia Cecchettin.

“La politica veneta ha scelto di non girarsi dall’altra parte – ha dichiarato Camani – ma di contribuire con un progetto trasversale a una rivoluzione culturale che coinvolge tutti. La violenza di genere non è una questione di donne contro uomini, ma una battaglia collettiva, come insegna Gino Cecchettin, padre di Giulia”.

Cecchettin sarà Presidente onorario dell’Osservatorio, una figura simbolica e fondamentale per dare forza al progetto.

Obiettivi e funzioni

L’Osservatorio si occuperà del monitoraggio costante del fenomeno, raccogliendo e analizzando i dati provenienti dai Centri antiviolenza, dai servizi territoriali e da altri soggetti della rete antiviolenza.

Inoltre, fornirà proposte legislative e organizzative alla Giunta e al Consiglio regionale, con l’obiettivo di creare un piano strategico che coinvolga settori come il sociale, il lavoro, la cultura e l’istruzione.

L’urgenza di un cambiamento culturale

Chiara Luisetto, consigliera dem e relatrice del provvedimento, ha ricordato l’urgenza di intervenire, citando dati allarmanti: nel 2023, in Italia, 115 donne sono state vittime di omicidio, di cui 94 in ambito familiare o affettivo. In Veneto, nel 2022, i femminicidi in ambito familiare sono stati 12, con 8 commessi dal partner o ex partner.

“La legge è un passo avanti, ma serve un cambiamento culturale profondo – ha sottolineato Camani – per superare il patriarcato e i pregiudizi che alimentano la violenza. L’Osservatorio sarà lo strumento per avviare questa trasformazione”.

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