Campane a festa a Belluno, a Canale d’Agordo, e in tutto il Veneto cattolico. È stata accolta con orgoglio la notizia che papa Francesco ha riconosciuto il miracolo di Albino Luciani: il papa di origini operaie sarà fatto beato.
Papa Albino Luciani sarà beato
Era molto amato per la semplicità e la concretezza. Sono queste ultime parole quelle che ha usato anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Nell’esprimere la sua gioia, ha definito così il papa che per primo ha scelto due nomi, quello di Giovanni e di Paolo, per ricordare due predecessori stimati. Fu il primo anche ad abbandonare il tradizionale pluralis maiestatis nei suoi discorsi, rivolgendosi in prima persona singolare ai suoi fedeli. Come teologo si era dichiarato possibilista verso la contraccezione.
Lui, figlio di un operaio socialista migrante in Svizzera, aveva vissuto la povertà nella sua terra e le difficoltà attraversate dalle famiglie numerose. Con gli operai ci parlava spesso, anche quando era vescovo di Vittorio Veneto e poi patriarca a Venezia nel 1969, i difficili ani della contestazioni e delle battaglie sindacali a Porto Marghera.
Ha lasciato il segno, sebbene il suo pontificato sia durato poco più di un mese nel 1978. Venne ritrovato senza vita dalla suora che ogni mattina gli portava il caffè in camera.
Il miracolo
Papa Francesco gli ha riconosciuto di aver guarito una bambina undicenne, affetta da una grave encefalopatia, ormai in fin di via a Buonos Aires. È stato invocato dal parroco che frequentava l’ospedale e che era molto devoto al papa.