Pastor e Lamonica: prospettive per Venezia

Saverio Pastor e Michelangelo Lamonica spiegano la loro visione futura di Venezia

Patrizio Baroni conduce una nuova puntata di: Stanno Facendo un 48. In questa puntata, si parlerà di un tema molto caro a Venezia: i lavori artigiani storicamente legati alla Serenissima e il loro futuro come attività strategiche. Tratteranno il tema gli ospiti di questa puntata: Saverio Pastor, presidente El Felze’, Michelangelo Lamonica, dirigente dell’istituto Vendramin Corner, Marco Vidal, direttore di The Merchant of Venice, e Luisa Conventi, impiressa dell’azienda Gioia e rappresentante del comitato per la salvaguardia dell’arte delle perle e del vetro veneziano.

La prospettiva futura di Saverio Pastor per Venezia

“La mia prospettiva futura è questa: o ci rendiamo conto che la città è una città d’acqua, che è nata per l’acqua e sull’acqua e di questo facciamo la nostra cifra, o siamo destinati all’omologazione e a sparire come città vera. Da un lato, è meglio spingere sulla residenzialità, in modo da riportare i residenti almeno a 70/75 mila unità.

Poi, fare della vita sull’acqua e nell’acqua un aspetto fondamentale. Dall’istruzione, la voga deve accompagnare la vita dei giovani. Bisogna poi spingere su tutti gli aspetti ancora forti del vivere in città e sull’acqua, quindi lo sport, le attività ludiche, le regate a remi e a vela. Insomma, siamo una città d’acqua, sennò, come dicevano i futuristi: “è meglio asfaltare i canali e risolviamo un sacco di problemi” ha concluso Saverio Pastor.

Il futuro di Venezia secondo Michelangelo Lamonica

Parlando dell’istruzione e dell’evoluzione della scuola:- “La Giorgio Cini e non solo, tutta la scuola italiana, negli anni ’70, ’80 e ’90 fu frutto anche di una politica su cui hanno dovuto eliminare una serie di costi che venivano percepiti in quanto tali. La situazione è cambiata.

Proprio in quest’ultimo anno e mezzo, anche grazie ad un grosso investimento che l’Europa sta facendo in senso di Recovery Fund, ci sono comunque grosse cifre che si spostano sul nostro territorio e nel settore dell’istruzione.

L’anno scorso, in una fase precedente al covid, noi partecipammo ad un progetto in cui presentammo Venezia come città d’acqua. Siamo stati uno dei 10 progetti che hanno percepito un finanziamento di 100mila euro; uno dei primi progetti per realizzare attività sportive nella laguna di Venezia”.

Fondi ed imbarcazioni

Lamonica: “Venezia continua ad essere un’attrattiva e viene percepita da tutti come città d’acqua. Tanto è vero che hanno riconosciuto un cospicuo investimento, 92mila euro precisamente, che noi abbiamo investito acquistando imbarcazioni di varie dimensioni.

Ad esempio le imbarcazioni a vela, perché siamo già in possesso di quelle legate alla voga. Quindi ecco che in Giorgio Cini, ma anche in scuole di primo grado, stiamo incentivando attività di sport sulla laguna di Venezia ai termini di voga veneta e vela. Per me negli ultimi anni questa tendenza di tagli presente negli anni ’70, ’80 e ’90, invece è stata di nuovo percepita nell’istruzione come essenziale. Quindi, in questo momento, gli investimenti ci sono”.

Venezia come attrattiva turistica

Lamonica: “Mi permetto di dire che non vedere Venezia come attrattiva turistica è un errore: Venezia è un’attrattiva turistica! Si può dire alle nuove generazioni che c’è un tipo di lavoro collegato all’acqua, alla nautica e alle tradizioni di Venezia in termini di realizzazioni di imbarcazioni uniche al mondo.

Ricordo anche il nome stesso di “maestro d’ascia”, che dà un’idea precisa di che nobiltà ci sia dietro ad un’attività di realizzazione di un’imbarcazione in legno di un certo tipo. Se io devo vedere una barca di un certo tipo e navigare in un certo tipo di ambiente e di canali, vengo a Venezia. È chiaro che l’indotto mi porta anche a spostare una parte di una nuova generazione a una realizzazione di questo tipo di imbarcazioni.”

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