La Guardia di Finanza ha denunciato un giro di sfruttamento illegale di manodopera tra le società impegnate nei cantieri navali di Marghera e i lavori di carpenteria meccanica. Duemila gli operai, in prevalenza bengalesi e dell’Europa dell’est, pagati ad ore e con un compenso che figurava in una busta paga fittizia dove erano indicate voci come indennità di buono pasto, bonus di ottanta euro, indennità di trasferta o anticipo di stipendio o di TFR che, di fatto, secondo quanto emerso dalle indagini degli investigatori, non sono mai stati pagati.
Operai non pagati, sfruttamento illegale di manodopera
Dall’esame della documentazione avvenuta con la collaborazione dell’ispettorato del lavoro e una serie di controlli nei cantieri navali risulterebbe che queste voci non venivano mai effettivamente erogate. Venivano citate al solo scopo di sottrarre gli ammonimenti corrisposti a ritenuta fiscale, previdenziale e assistenziale.
Per quasi 400 lavoratori bengalesi, inoltre, i finanzieri avrebbero acquisito elementi tali da far ipotizzare paghe orarie inferiori a sette euro all’ora. Complessivamente, quasi 2000 addetti avrebbero percepito un reddito pari a sei milioni di euro non sottoposto a imposizione né contribuzione.
Il ringraziamento di Luca Zaia
Le parole di Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto: “Mi congratulo e ringrazio gli uomini della Guardia di Finanza per l’operazione contro lo sfruttamento dei lavoratori portata a termine nei cantieri navali di Venezia. E’ importante e giusto che queste irregolarità emergano e chi ha sfruttato questi lavoratori sia sanzionato anche a tutela delle numerose aziende che operano rispettando fino in fondo la normativa”.
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