Per la rubrica “La poesia secondo me” Giovanna Pastega ha incontrato Ferdinando Cantone: vincitore della seconda Edizione del premio nazionale di critica poetica “Gino Pastega”. In particolare, della sezione A: “Dal finito all’infinito: la poesia tra l’essere e il nulla”.
Un istituto superiore “insolito”
Ferdinando Cantone è un ex studente dell’istituto alberghiero IPSSEOA di Ceccano. Ha dimostrato che con dedizione non solo ha letto molti testi di poesia e filosofia, ma ha dimostrato che se c’è una passione è giusto e meritorio applicarla. “Non conta l’istituto che si fa, ma la voglia e la curiosità di fare, soprattutto di scoprire”, dice Ferdinando.
La vasta gamma di poeti convince la giuria
Nel suo saggio “L’essere nella ragione e nello scopo”, ha fatto diversi salti dalla filosofia classica alla pop culture. “Mi sono posto lo scopo di fare una critica poetica un po’ particolare. Ho cercato lo scopo nei versi dei poeti che sono andato ad approfondire meglio”. Citando una vasta gamma di poeti, da Leopardi a Neruda, da Montale ai poeti latini, si è guadagnato un giudizio positivo dalla giuria, che ha voluto premiarlo. ” Sono contento che i professori abbiano trovato qualcosa nel mio scritto, mi ci sono impegnato molto”.
Lo scopo del saggio
“Il mio percorso può essere preso come esempio – spiega Ferdinando – per quello che dicevamo prima dell’importanza della curiosità e della voglia di fare che si ha. Per quanto riguarda il testo, il messaggio che voglio dare è che tutti quanti noi siamo accomunati da una cosa: siamo tutti alla ricerca di uno scopo. Dal poeta massimo fino a una poetessa che insegna nel mio istituto. Cercano tutti una via nella vita”.
Dopo il premio
Dopo l’istituto alberghiero, Ferdinando ha iniziato la facoltà di Scienze Politiche all’Università di Firenze.