“La scelta di porre in centro a Trivignano, nel cuore del tessuto sociale ed economico della città, un numero ancora imprecisato di profughi all’interno di una struttura non adatta allo scopo non trova il mio appoggio.” Nicola Pellicani commenta così la notizia riguardante la protesta dei cittadini di Trivignano contro il trasferimento dei profughi in paese. “Comprendo e condivido il dissenso dei cittadini di Trivignano, la ex scuola elementare di via Ca’ Lin peraltro è una struttura a suo tempo dichiarata inagibile persino per i bambini. Inoltre, nel raggio di 200 metri sorgono negozi, attività artigianali e commerciali che sopravvivono nonostante la crisi, la chiesa, la nuova scuola. La serena vita del paese – afferma Pellicani – rischia insomma di essere fortemente penalizzata da una scelta del Comune che manca di una chiara metodologia operativa e mostra incapacità di realizzare un progetto di integrazione concreto. Venezia deve continuare ad essere una città pronta ad aiutare le persone in difficoltà, – conclude – ma la nostra priorità devono essere i cittadini, la loro sicurezza e il loro benessere. Dobbiamo ridurre quel crescente senso di disagio che i cittadini provano, un disagio amplificato dal non essere presi in considerazione della scelte che li riguardano in prima persona”.