Le date certe nei sogni del sindaco di Venezia e degli albergatori jesolani per le riaperture sono il il 25 aprile e il 15 maggio. Il ministro al turismo ha aperto sul 15maggio e ora la palla torna al governo.
Riaperture: ci servono date certe
Il 15 maggio è il giorno chiesto dagli albergatori jesolani e dal ministro al turismo Garavaglia al ministro Speranza per portare a casa il business delle vacanze dei tedeschi in occasione della Pentecoste. Invece il fine settimana del 25 aprile è quello proposto dal sindaco Luigi Brugnaro al ministro al turismo per riaprire musei e ristoranti con plateatici gratuiti a ridare ossigeno alla città d’arte.
Due uscite quelle di queste ore partite dal Veneto che hanno giocato d’anticipo su un ministero della salute. Il ministero infatti continua a temporeggiare tra manifestazioni anche violente e appelli.
La data certa è la parola che sta rimbalzando tra i notiziari e i talk show ed il mantra di chi non ce la fa più. “Senza fissare un giorno adesso sarà impossibile partire davvero quando ci sarà il liberi tutti. Serve programmazione.” Lo ha spiegato il sindaco, dopo aver parlato con il ministro, durante una diretta a Radio 24.
Turismo appeso a un filo
Per gli alberghi, i ristoranti e i musei e i plateatici sono strategiche le date sicure per consentire un flusso dei clienti più ordinato. Ciò che fa tremare i polsi in questo momento a Venezia è la paura che salti il salone nautico e la biennale di architettura. Cioè gli eventi clou a cui è affidata la missione non soltanto di riportare turismo in laguna, ma anche di ridare un po’ di carica a chi l’ha persa.
“Chi ha usufruito dei plateatici lo scorso anno li avrà anche quest’anno” ha detto Luigi Brugnaro. “Chi intende chiederne di nuovi, potrà farlo da lunedì 19 aprile fino al 31 maggio, con zero burocrazia” assicura Ca’ Farsetti.