Scoperta una banda di rom che speculava su rifiuti speciali che poi disperdeva nell’ambiente. Coinvolte anche sei aziende del triangolo PaTreVe.
Sono ben dodici le persone denunciate per gestione illecita di rifiuti dal nucleo Noe dei carabinieri di Treviso, la polizia locale di Castelfranco e l’Arpav. A finire nei guai tre cittadini di etnia rom, residenti nella Castellana, e altre nove persone, tra titolari, soci e dipendenti di sei aziende delle province di Treviso, Padova e Venezia.
Si tratta di ditte specializzate nel commercio all’ingrosso di rottami ferrosi, gestione di rifiuti, lavorazione della ghiaia, costruzione e manutenzione di distributori di carburante e alla messa in scena di spettacoli teatrali.
L’indagine è partita dal ritrovamento di 16 grossi sacchi di rifiuti speciali da 200 chili l’uno che un camion ha scaricato di notte davanti al piazzale di una ditta estranea al traffico.
Dall’analisi del materiale i militari sono risaliti ai tre rom di cui una donna che è risultata proprietaria del camion. Seguendo la banda dei rom gli investigatori hanno scoperto che il loro camion veniva utilizzato (a guidarlo alternativamente i due uomini), in più occasioni, per ricevere e consegnare, in ditte non autorizzate (due nel padovano, due nel trevigiano e una in provincia di Venezia) ingenti quantità di rifiuti metallici e colonnine dismesse di distributori di carburante.