Roma, l’ex capo della Mobile veneziana guida gli 007

Il prefetto Vittorio Rizzi, già dirigente della Squadra Mobile di Venezia, è stato nominato direttore del DIS, assumendo la guida dei servizi segreti italiani

Vittorio Rizzi alla guida del DIS: l’ex dirigente della Squadra Mobile di Venezia ai vertici dei servizi segreti italiani.

Chi è l’ex capo della Mobile

Il prefetto Vittorio Rizzi, già dirigente della Squadra Mobile di Venezia, è stato nominato direttore del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), la massima carica dei servizi segreti italiani. La notizia, ufficializzata oggi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di inizio anno, segna il passaggio di testimone da Elisabetta Belloni, che lascerà l’incarico il 15 gennaio.

Classe 1959, originario di Bologna, Rizzi è un nome noto per i cittadini veneti, avendo diretto la Squadra Mobile di Venezia in anni complessi e decisivi.

Con una formazione accademica di spessore – due lauree in Giurisprudenza e in Scienze delle pubbliche amministrazioni – e un ruolo di docente universitario in criminologia e sociologia del crimine, Rizzi ha alle spalle una carriera che lo ha visto protagonista di alcune delle più delicate operazioni investigative in Italia.

Una carriera straordinaria

Il suo lavoro a Venezia ha lasciato un’impronta significativa: sotto la sua guida, la Squadra Mobile ha affrontato sfide cruciali, tra cui il contrasto alla criminalità organizzata, il riciclaggio e il terrorismo.

Non a caso, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha accolto la nomina con grande favore. Le sue parole:”Rizzi ha dimostrato un impegno e una competenza straordinari. Siamo certi che porterà queste qualità anche al vertice del DIS.”

Una nomina strategica

Attualmente vice direttore dell’AISI (Agenzia informazioni e sicurezza interna), Rizzi è stato scelto nonostante qualche perplessità legata alla sua età, vicina al limite di pensionamento. La sua nomina rappresenta una decisione trasversale, che supera le tradizionali divisioni politiche. Ciò conferma la volontà del governo Meloni di affidarsi a profili di comprovata esperienza.

Per Venezia, la nomina di Rizzi è motivo di orgoglio. Ma è anche un segnale di riconoscimento per un uomo che ha saputo interpretare al meglio le esigenze di sicurezza del territorio. Ora, dal suo nuovo incarico, guiderà l’intelligence italiana in un contesto internazionale sempre più complesso, forte di una carriera costruita sul campo.

GUARDA ANCHE: Mestre, è caccia agli autori dell’accoltellamento

Exit mobile version