San Servolo: dagli archivi del manicomio, la storia di Clara

Vi raccontiamo la storia di Clara, una delle diecimila custodite negli archivi dell'ex manicomio di San Servolo e scovata dalla psichiatra Maria Cristina Turola che da otto anni spulcia tra le schede per capire le condizioni in cui vivevano le donne nel primo Novecento. Ve ne proporremo una al giorno per tutta la settimana.

L’immagine della follia può anche essere poetica e assomigliare ad un grande albero. Ogni foglia un nome e dei numeri per dire l’età e i giorni di degenza: “Leaves/Lives. Come le foglie“. ‘Mezzo secolo di donne al manicomio’ è l’installazione che rievoca le oltre 10.000 donne ricoverate nei manicomi veneziani dal 1900 al 1950.

L’accurata ricerca della psichiatra Maria Cristina Turola ha restituito a ciascuna identità e dignità, visto che come testimoniano le cartelle cliniche conservate presso l’archivio storico dell’isola di San Servolo, la malattia mentale ha spesso significato negazione, isolamento e morte.

La storia di Clara

Come per la piccola Clara, una dodicenne che arriva spaventata in manicomio nel dicembre del 1924. Viene descritta come una bambina discola, che nel Sestiere di Castello dove abita gioca in strada anche con i maschi e dice parolacce. Per questo stupisce la diagnosi di encefalite letargica perchè Clara, al contrario, è intelligente, esuberante e vivace, più iperattiva che letargica. In ogni caso, dopo un mese la famiglia non si presenta a riprenderla e Clara viene accompagnata a casa da un agente della questura.

Nei 15 mesi che seguiranno Clara torna ben 4 volte in manicomio solo perchè litiga con la madre e scappa di casa. Tutte le volte viene dimessa per non competenza psichiatrica. Ma il padre non la vuole a casa, la vorrebbe rinchiudere in un istituto di correzione, ed è così che Clara finisce prima a Thiene e poi a Marocco di Mogliano.

Nel 1930, a 18 anni, pur essendo sempre considerata ‘matta’, Clara è libera e viene rispedita a casa. Passano 8 anni senza sue notizie. Nel 1938, una Clara deperita, silenziosa e triste rientra in manicomio, dal quale non uscirà mai più, morendo di tubercolosi a 33 anni. Nelle 4 foto conservate in archivio a San Servolo, si vede lo sguardo di Clara inizialmente volitivo e fiero, indurirsi e incupirsi nel tempo fino a diventare assente e rassegnato.

Spontanea e immediata una riflessione: se Clara fosse nata 60 anni dopo, quanto diversa sarebbe stata la sua povera vita?

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