In 10 anni, secondo le indagini della guardi finanza di Milano avrebbe dichiarato al fisco italiano meno di 5 mila euro lordi, eppure avrebbe comprato, una villa da 16 milioni in Sardegna e viveva in centro a Milano, pagando circa 110mila euro di affitto all’anno. Quello che alle fiamme gialle sarebbe risultato decisamente un finto povero è un broker di San Donà di Piave, Alessandro Jelmoni, laureato a Ca’ Foscari a Venezia.
Il sequestro
Al professionista veneziano, già condannato per fatture false, dichiarazione fraudolenta, trasferimento fraudolento di valori e appropriazione indebita, sono state sequestrate la villa, altri due immobili sempre locai in Sardegna, 20mila mq di terreni e 67 oggetti d’antiquariato e opere d’arte del calore di un milione e mezzo di euro, tra cui dipinti di noti artisti come Pablo Picasso, Lorenzo De Caro e Niccolò Cassana. I giudici, disponendo il sequestro come misura di prevenzione, hanno accertato la sua «pericolosità sociale» dal punto di vista economico-finanziario.
Il patrimonio
La procura di Milano in una nota, ha spiegato che il patrimonio accumulato dal consulente era confluito in un trust amministrato da una compagnia lussemburghese; mediante una società anonima anch’essa di diritto lussemburghese – il cui capitale sociale era interamente posseduto da due società di capitali italiane aventi sede presso l’abitazione di Alessandro Jelmoni, a Milano.
Alessandro Jelmoni
Il broker nei giorni scorsi è stato condannato in primo grado a dieci anni per frode fiscale e trasferimento fraudolento di valori, essendo risultato il promotore di un’associazione per delinquere transnazionale con interessi in Italia, nel Granducato di Lussemburgo, nella Confederazione elvetica e in Gran Bretagna, che riciclava proventi da evasione fiscale, attraverso la costituzione di società estere aventi sede anche in paradisi fiscali.