Sergio Berlato: “Il cambiamento climatico è dato dall’attività solare”

Sergio Berlato chiarisce perchè le attività umane c'entrino poco con il cambiamento climatico, soprattutto con lo scioglimento dei ghiacciai

Sergio Berlato spiega perché l’uomo non avrebbe a che fare con il cambiamento climatico in quanto parte naturale del ciclo solare, dunque inevitabile.

Sergio Berlato sulle cause del cambiamento climatico

Luigi Gandi: “Onorevole Sergio Berlato, una parola sul cambiamento climatico in atto che porta tanti danni ai nostri imprenditori agricoli. Come mai? E il grave disorientamento di piante e uccelli, a cosa è dovuto?”

Sergio Berlato: “Sono abituato ad informarmi prima di parlare. A perdere l’orientamento non sono gli uccelli o le piante, bensì le persone che abboccano a dei messaggi che sono fuorvianti. I cambiamenti sono sempre avvenuti, avvengo e avverranno. Non sono legati alle attività umane, che incidono solo in maniera marginale, sono bensì legati a quel grande motore del sole in base all’attività solare, che cambia continuamente. C’è un’influenza sulla temperatura, sull’agricoltura e quindi sulle attività umane. Ma questo è qualcosa di naturale, che è sempre avvenuto e avverrà sempre.

Faccio un esempio: adesso dicono si stiano ritirando i ghiacciai, quindi la dimostrazione che il pianeta si sta riscaldando. e ritirandosi i ghiacciai lasciano trovare degli insediamenti umani. quindi questo vuol dire che una volta non c’erano, dunque ci sono momenti di più o meno elevato calore della terra. Qualcuno ricordava che quando Annibale ha superato le Alpi per venire in Italia le ha superate perchè non c’erano né ghiaccio né neve.

Oppure, la Groenlandia è terra verde: quindi si era una terra verde questo significa che non c’erano neve né ghiacciai”.

Le ricerche vanno fatte su centinaia di anni

Luigi Gandi: “Cosa faranno quindi i nostri poveri agricoltori? Abbiamo la flavescenza dorata, un insetto che viene dagli stati uniti e sta distruggendo il nostro prosecco. La Puglia che è bombardata dall’ulivo, che anche quello purtroppo muore. Abbiamo dei fenomeni nuovi, come possiamo far fronte dal punto di vista europeo a questi problemi?”

Sergio Berlato: “Ci tengo a precisare che questo terrore dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale non esiste, perché si tratta invece di fasi cicliche più volte dimostrate da molti esperti a livello mondiale. Noi abbiamo dei premi Nobel come Carlo Rubbia, oppure Zichichi. Tanti altri che si occupano di queste cose, luminari a livello mondiale che ci dimostrano le cose non negli ultimi dieci anni.

La comparazione dei cambiamenti climatici si fa nell’arco di centinaia di anni. Fermo restando che colui che provoca questi cambiamenti climatici è il sole, e a seconda dell’attività più o meno accentuata di questo ci siano riflessi sui pianeti dobbiamo prendere atto che i cambiamenti non avvengono non per effetto dell’attività umana.

Ci è anche stato detto che le mucche producono anidride carbonica, e per questo avviene il surriscaldamento del pianeta. Dobbiamo prendere atto dei cambiamenti climatici e organizzarci per affrontarli, visto che non possono essere né fermati né modificati dalle attività umane.

Sergio Berlato e l’importanza della prevenzione

In base a questo, se nei periodi più caldi o più freddi si sviluppano nuove patologie, è chiaro che dobbiamo affrontare queste situazioni. Se per un periodo piove di più rispetto ad altri bisogna, prima di tutto, non tentare di tappare il cielo perchè non piova, ma bisogna organizzarci investendo nella prevenzione.

Questo lo si fa tenendo puliti i corsi d’acqua, tenendoli liberi dai boschi che crescono in mezzo a questi, boschi che non possono essere toccati perché guai che qualcuno vada a tagliarsi un pezzo di legna. Questo viene pesantemente multato, perché sono state approvate una serie di norme di spinta ambientalista che hanno provocato dei danni dei quali dovremmo pagare le conseguenze per i prossimi decenni.

Allora sulla base di questo concetto sulla base del quale è più giusto tutelare la vita di una nutria o di un istrice rispetto a quella di un essere umano, si è persa la buon abitudine di garantire la manutenzione dei corsi d’acqua del territorio, e questo poi provoca conseguenze devastanti dal punto di vista dell’assetto idrogeologico.

Se noi riuscissimo a far tornare in vita qualcuno dei nostri bisnonni, ci prenderebbe a calci nel punto di congiunzione tra la schiena e le gambe, perché ci direbbe “Ma è mai possibile che siate diventati così stupidi, voi che vi beate del fatto di essere laureati alla Bocconi, capite che è più importante essere laureati nella scuola della vita che ci insegna a capire quali sono le regole fondamentali?””

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